Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/471

Da Wikisource.

trentesimosecondo 465


60
     Dietro non gli galoppa né gli corre
ella; ch’adagio il suo camin dispensa,
e molte cose tuttavia discorre,
che son per accadere: e in somma pensa
che questo scudo in Francia sia per porre
discordia e rissa e nimicizia immensa
fra paladini et altri, se vuol Carlo
chiarir chi sia il miglior, e a colui darlo.

61
     Le preme il cor questo pensier; ma molto
piú le lo preme e strugge in peggior guisa
quel ch’ebbe prima, di Ruggier, che tolto
il suo amor le abbia e datolo a Marfisa.
Ogni suo senso in questo è sí sepolto,
che non mira la strada, né divisa
ove arrivar, né se troverá inanzi
commodo albergo ove la notte stanzi.

62
     Come nave, che vento da la riva
o qualch’altro accidente abbia disciolta,
va di nochiero e di governo priva
ove la porti o meni il fiume in volta;
cosí l’amante giovane veniva,
tutta a pensare al suo Ruggier rivolta,
ove vuol Rabican; che molte miglia
lontano è il cor che de’ girar la briglia.

63
     Leva al fin gli occhi, e vede il sol che ’l tergo
avea mostrato alle cittá di Bocco,
e poi s’era attuffato, come il mergo,
in grembo alla nutrice oltr’a Marocco:
e se disegna che la frasca albergo
le dia ne’ campi, fa pensier di sciocco;
che soffia un vento freddo, e l’aria grieve
pioggia la notte le minaccia o nieve.