Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/132

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126 canto


100
     Marfisa, la qual prima avea composta
con Bradamante e con Ruggier la cosa,
gli spronò incontro in cambio di risposta;
e com’era possente e valorosa,
senza ch’abbassi lancia, o che sia posta
in opra quella spada sí famosa,
col pugno in guisa l’elmo gli martella,
che lo fa tramortir sopra la sella.

101
     Con Marfisa la giovane di Francia
spinge a un tempo il destrier, né Ruggier resta,
ma con tanto valor corre la lancia,
che sei, senza levarsela di resta,
n’uccide, uno ferito ne la pancia,
duo nel petto, un nel collo, un ne la testa:
nel sesto che fuggia l’asta si roppe,
ch’entrò alle schene e riuscí alle poppe.

102
     La figliuola d’Amon quanti ne tocca
con la sua lancia d’or, tanti n’atterra:
fulmine par, che ’l cielo ardendo scocca,
che ciò ch’incontra, spezza e getta a terra.
Il popul sgombra, chi verso la ròcca,
chi verso il piano; altri si chiude e serra,
chi ne le chiese e chi ne le sue case;
né, fuor che morti, in piazza uomo rimase.

103
     Marfisa Marganorre avea legato
intanto con le man dietro alle rene,
et alla vecchia di Drusilla dato,
ch’appagata e contenta se ne tiene.
D’arder quel borgo poi fu ragionato,
s’a penitenzia del suo error non viene:
levi la legge ria di Marganorre,
e questa accetti, ch’essa vi vuol porre.