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208 canto


40
     Qui consiste il ben vostro; né consiglio
altro potete prender, che vi vaglia;
e men di tutti gli altri, se col figlio
di Milon vi mettete alla battaglia;
che ’l guadagno del vincere al periglio
de la perdita grande non si agguaglia.
Vincendo voi, poco acquistar potete;
ma non perder giá poco, se perdete.

41
     Quando uccidiate Orlando, e noi venuti
qui per morire o vincere con lui,
io non veggo per questo che i perduti
dominii a racquistar s’abbian per vui.
Né dovete sperar che sí si muti
lo stato de le cose, morti nui,
ch’uomini a Carlo manchino da porre
quivi a guardar fin all’estrema torre. —

42
     Cosí parlava Brandimarte, et era
per suggiungere ancor molte altre cose;
ma fu con voce irata e faccia altiera
dal pagano interrotto, che rispose:
— Temeritá per certo e pazzia vera
è la tua, e di qualunque che si pose
a consigliar mai cosa o buona o ria,
ove chiamato a consigliar non sia.

43
     E che ’l consiglio che mi dai, proceda
da ben che m’hai voluto e vuommi ancora,
io non so, a dire il ver, come io tel creda,
quando qui con Orlando ti veggo ora.
Crederò ben, tu che ti vedi in preda
di quel dragon che l’anime devora,
che brami teco nel dolore eterno
tutto ’l mondo poter trarre all’inferno.