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258 canto


28
     Disse Melissa: — Io ti darò un vasello
fatto da ber, di virtú rara e strana;
qual giá per fare accorto il suo fratello
del fallo di Genevra, fe’ Morgana.
Chi la moglie ha pudica, bee con quello:
ma non vi può giá ber chi l’ha puttana;
che ’l vin, quando lo crede in bocca porre,
tutto si sparge, e fuor nel petto scorre.

29
     Prima che parti, ne farai la prova,
e per lo creder mio tu berai netto;
che credo ch’ancor netta si ritrova
la moglie tua: pur ne vedrai l’effetto.
Ma s’al ritorno esperïenza nuova
poi ne farai, non t’assicuro il petto:
che se tu non lo immolli, e netto bèi,
d’ogni marito il piú felice sei. —

30
     L’offerta accetto; il vaso ella mi dona:
ne fo la prova, e mi succede a punto;
che, com’era il disio, pudica e buona
la cara moglie mia trovo a quel punto.
Dice Melissa: — Un poco l’abbandona;
per un mese o per duo stanne disgiunto:
poi torna; poi di nuovo il vaso tolli;
prova se bevi, o pur se ’l petto immolli. —

31
     A me duro parea pur di partire;
non perché di sua fé sí dubitassi,
come ch’io non potea duo di patire,
né un’ora pur, che senza me restassi.
Disse Melissa: — Io ti farò venire
a conoscere il ver con altri passi.
Vo’ che muti il parlare e i vestimenti,
e sotto viso altrui te l’appresenti. —