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     Signor, qui presso una cittá difende
il Po fra minacciose e fiere corna;
la cui iuridizion di qui si stende
fin dove il mar fugge dal lito e torna.
Cede d’antiquitá, ma ben contende
con le vicine in esser ricca e adorna.
Le reliquie troiane la fondaro,
che dal flagello d’Attila camparo.

33
     Astringe e lenta a questa terra il morso
un cavallier giovene, ricco e bello,
che dietro un giorno a un suo falcone iscorso,
essendo capitato entro il mio ostello,
vide la donna, e sí nel primo occorso
gli piacque, che nel cor portò il suggello;
né cessò molte pratice far poi,
per inchinarla ai desiderii suoi.

34
     Ella gli fece dar tante repulse,
che piú tentarla al fine egli non volse;
ma la beltá di lei, ch’Amor vi sculse,
di memoria però non se gli tolse.
Tanto Melissa allosingommi e mulse,
ch’a tor la forma di colui mi volse;
e mi mutò (né so ben dirti come)
di faccia, di parlar, d’occhi e di chiome.

35
     Giá con mia moglie avendo simulato
d’esser partito e gitone in Levante,
nel giovene amator cosí mutato
l’andar, la voce, l’abito e ’l sembiante,
me ne ritorno, et ho Melissa a lato,
che s’era trasformata, e parea un fante;
e le piú ricche gemme avea con lei,
che mai mandassin gl’Indi o gli Eritrei.