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quarantesimoquarto 323


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     Non è, visti quei colpi, chi gli faccia
contrasto piú, cosí n’è ogniun smarrito:
sí che si cangia subito la faccia
de la battaglia; che tornando ardito,
il petto volge, e ai Greci dá la caccia
il Bulgaro che dianzi era fuggito:
in un momento ogni ordine disciolto
si vede, e ogni stendardo a fuggir volto.

89
     Leone Augusto s’un poggio eminente,
vedendo i suoi fuggir, s’era ridutto;
e sbigottito e mesto ponea mente
(perch’era in loco che scopriva il tutto)
al cavallier ch’uccidea tanta gente,
che per lui sol quel campo era distrutto:
e non può far, se ben n’è offeso tanto,
che non lo lodi e gli dia in arme il vanto.

90
     Ben comprende all’insegne e sopravesti,
all’arme luminose e ricche d’oro,
che quantunque il guerrier dia aiuto a questi
nimici suoi, non sia però di loro.
Stupido mira i soprumani gesti,
e talor pensa che dal sommo coro
sia per punire i Greci un agnol sceso,
che tante e tante volte hanno Dio offeso.

91
     E come uom d’alto e di sublime core,
ove l’avrian molt’altri in odio avuto,
egli s’innamorò del suo valore,
né veder fargli oltraggio avria voluto:
gli sarebbe per un de’ suoi che muore,
vederne morir sei manco spiaciuto,
e perder anco parte del suo regno,
che veder morto un cavallier sí degno.