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Molto la notte e molto il giorno pensa,
d’altro non cura et altro non disia,
che da l’obligazion che gli avea immensa,
sciorsi con pari e maggior cortesia.
Gli par, se tutta sua vita dispensa
in lui servire, o breve o lunga sia,
e se s’espone a mille morti certe,
non gli può tanto far, che piú non merte.
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Venuta quivi intanto era la nuova
del bando ch’avea fatto il re di Francia,
che chi vuol Bradamante, abbia a far prova
con lei di forza, con spada e con lancia.
Questo udir a Leon sí poco giova,
che se gli vede impallidir la guancia;
perché, come uom che le sue forze ha note,
sa ch’a lei pare in arme esser non puote.
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Fra sé discorre, e vede che supplire
può con l’ingegno, ove il vigor sia manco,
facendo con sue insegne comparire
questo guerrier di cui non sa il nome anco;
che di possanza iudica e d’ardire
poter star contra a qualsivoglia Franco:
e crede ben, s’a lui ne dá l’impresa,
che ne fia vinta Bradamante e presa.
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Ma due cose ha da far: l’una, disporre
il cavallier, che questa impresa accetti;
l’altra, nel campo in vece sua lui porre
in modo che non sia chi ne sospetti.
A sé lo chiama, e ’l caso gli discorre,
e pregal poi con efficaci detti,
ch’egli sia quel ch’a questa pugna vegna
col nome altrui, sotto mentita insegna.