Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/180

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174 canto


24
     Quivi trovò che di catena d’oro
di Ruggiero il cavallo era legato,
parlo di quel che ’l negromante moro
per mandarlo ad Alcina gli avea dato;
a cui poi Logistilla fe’ il lavoro
del freno, ond’era in Francia ritornato,
e girato da l’India all’Inghilterra
tutto avea il lato destro de la terra.

25
     Non so se vi ricorda che la briglia
lasciò attacata all’arbore quel giorno
che nuda da Ruggier sparí la figlia
di Galafrone, e gli fe’ l’alto scorno.
Fe’ il volante destrier, con maraviglia
di chi lo vide, al mastro suo ritorno;
e con lui stette infin al giorno sempre,
che de l’incanto fur rotte le tempre.

26
     Non potrebbe esser stato piú giocondo
d’altra aventura Astolfo, che di questa;
che per cercar la terra e il mar, secondo
ch’avea desir, quel ch’a cercar gli resta,
e girar tutto in pochi giorni il mondo,
troppo venía questo ippogrifo a sesta.
Sapea egli ben quanto a portarlo era atto,
che l’avea altrove assai provato in fatto.

27
     Quel giorno in India lo provò, che tolto
da la savia Melissa fu di mano
a quella scelerata che travolto
gli avea in mirto silvestre il viso umano:
e ben vide e notò come raccolto
gli fu sotto la briglia il capo vano
da Logistilla, e vide come instrutto
fosse Ruggier di farlo andar per tutto.