Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/41

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CANTO DECIMOTTAVO

1
     Magnanimo Signore, ogni vostro atto
ho sempre con ragion laudato e laudo;
ben che col rozzo stil duro e mal atto
gran parte de la gloria vi defraudo.
Ma piú de l’altre una virtú m’ha tratto,
a cui col core e con la lingua applaudo;
che s’ognun truova in voi ben grata udienza,
non vi truova però facil credenza.

2
     Spesso in difesa del biasmato absente
indur vi sento una et un’altra scusa,
o riserbargli almen, fin che presente
sua causa dica, l’altra orecchia chiusa;
e sempre, prima che dannar la gente,
vederla in faccia, e udir la ragion ch’usa:
differir anco e giorni e mesi et anni,
prima che giudicar negli altrui danni.

3
     Se Norandino il simil fatto avesse,
fatto a Grifon non avria quel che fece.
A voi utile e onor sempre successe:
denigrò sua fama egli piú che pece.
Per lui sue genti a morte furon messe;
che fe’ Grifone in dieci tagli, e in diece
punte che trasse pien d’ira e bizzarro,
che trenta ne cascaro appresso al carro.