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ai lettori della biblioteca nazionale. iii

          Le Satire e le Rime, Londra, Pickard, 1716;
          La Cassaria e i Suppositi in prosa. Venezia, Zoppino, 1525;
          La Scolastica. Ivi, Grifio, 1547;
          La stessa. Londra, Edlin, 1737;
          Le cinque Commedie in versi. Venezia, Giolito, 1562;
          Commedie e Satire. Firenze, Barbèra ec., 1856;
          Carmina illustrium poetarum italorum. Ivi, Tartini ec., 1719.


Non era d’uopo il replicare tra questi ancora quei libri diversi di cui dovemmo farci modello, sia per qualche unico e incerto, sia solo per pochi e minori componimenti del nostro autore.

A maggiore comodità dei discenti, e perchè i maestri far possano più agevolmente quello che, non per volontà ma per impotenza, si fosse da noi tralasciato di operare, soggiungiamo a questo avvertimento una indicazione delle più (come pensiamo) e delle meno sconosciute fra le impressioni fattesi delle varie opere dell’Ariosto, escluse quelle dell’Orlando; nelle quali saranno pure da ricercarsi le ristampe da noi non menzionate dei Cinque Canti, che falsamente vennero riguardati come continuazione di quel poema.

Per ciò che spetta alle varianti introdotte nella Scolastica, o riferite come ad illustrazione critica di essa Commedia, ecco ciò che ci accade far noto a chi voglia valersi della presente edizione. In un esemplare interfogliato e con gli altri libri consegnatoci della stampa del Grifio del 1547, sono scritte via via sopra le carte aggiuntevi e fronteggianti le impresse, codeste lezioni, che ci era pur forza a tutt’altre preferire, perciocchè precedute, nella prima di esse carte, da una dichiarazione di tal tenore:

Le varianti che s’incontrano in quest’esemplare furono da me soscritto collazionate dietro l’autografo del-