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Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/339

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310 madrigali.

Madrigale III.


     Amor, io non potrei
Aver da te se non ricca mercede,
Poi che quanto amo lei, Madonna il vede.
     Deh! fa ch’ella sappia anco
5Quel che forse non crede: quanto io sia
Già presso a venir manco,
Se più nascosa è a lei la pena mia.
Ch’ella lo sappia, fia
Tanto sollevamento a’ dolor miei,
10Ch’io ne vivrò, dov’or me ne morrei.


Madrigale IV.


     Per gran vento che spire,
Non si estingue, anzi più cresce un gran fôco,
E spegne e fa sparire ogni aura il poco.
     Quando ha guerra maggiore
5Intorno in ogni luogo e in sulle porte,
Tanto più un grande amore
Si ripara nel côre e fa più forte.
D’umile e bassa sorte,
Madonna, il vostro si potría ben dire,
10Se le minacce l’han fatto fuggire.


Madrigale V.


     Oh se quanto è l’ardore,
Tanto, Madonna, in me fosse l’ardire,
Forse il mal c’ho nel côre oserei dire.
     A voi dovrei contarlo;
5Ma per timor, oimè! d’un sdegno, resto,
Che faccia, s’io ne parlo,
Crescergli il duol si che l’uccida presto.
Pur io vi vô dir questo:
Che da voi tutto nasce il suo martire;
10E s’ei ne môre, il fate voi morire.