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canzoni. 469

5E di voi meno apriche?
Anzi più; ch’or da voi
Pur vôlti il ciel là tutti i lumi suoi?
     Come piange Arno, e corre
Oltra l’usato tempestoso e ’nsano,
10Sol perchè a mano a mano
Il bel Genebro suo si sente tôrre;
Così ride, e pian piano
Or vassene, e più quêta
E più lieta che mai la bella Sona,
15Che di lui s’incorona e per lui spera
Eterna primavera.
     Onde pur, lasso! al faticato fianco
Arrò più qualche posa?
La dolce ombra amorosa
20Del mio Genebro altero or ne vien manco:
Man rapace invidiosa
Svéglielo de’ nostr’orti,
E par sì lunge, oltr’a quell’alpi, il porti,
Che più nè seguitarlo
25Spero nè rìtrovarlo.
     Or pur cadrò; m’è tolto il mio sostegno
E più saldo e più fido:
Nè, se ben piango e grido,
M’ode o si piega il mio nemico indegno.
30Ma come tanto sdegno
In ciel ver’ me sì tosto?
In ciel ch’or m’avea posto



    penna medesima che aveva scritta l’antecedente «Quando ’l sol parte ec.» Diffatti, oltre a certa diversità nello stile, quella ancora del genere poetico, che qui non è il pastorale, e più quella del sentimento cha la informa, ci portano a conchiudere anche io ciò diversamante dal sopraddetto editore. La stessa irregolarità del metro dà a divedere un versificatore più licenzioso e meno esperto di quel che fossero il Ferrarese ed il Varchi. Di Jacopo de’ Servi, di Giulio Cammilio e di Gianfraneeseo Bosello (cantore di una Ginevra degli Orsi bolognese, e ricordato dal Rezzi), non sapremmo che dire, msncandoci il modo di parogonare la controversa da altre loro composizioni. Comechessía, non pare a noi che la forosetta Ginevra, che sottraendosi alla madre gelosa recasi in segreto luogo a render felice l’amato pastore, sia la Ginevra medesima a che altri dà il nome di anima illutre, per la cui parienza Arno impoveriva, arricchivasi anzi s’incoronava la Saona, e il poeta, che all’ombra di lei provato aveva celesta beatitudine, cadeva in tarra, come vite alla quale fu tolto il suo sostegno: linguaggio (al creder nostro) più che d’amante ad amata, di favorito e protetto verso la sua protattrice.

ariosto.Op. min. — 1. 40