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458 la scolastica.

Persüader, come a Piston persuasolo
Abbiam, che queste sian di messer Lazzaro
La moglie e la figliuola, ed accorgendosi
Di questa fraude, e me e le donne subito
Caccia di casa con mio vituperio.
Di me poco mi cal e poco curone;
Ma delle donne tanto, che, pensandovi
Pur solamente, mi sento distruggere.
Or ecco il consiglier che, persuadendomi
Di tôrle in casa, contra a quel che in animo
Avéa, m’ha fatto in questo error trascorrere.


SCENA III.

EURIALO, ACCURSIO, poi PISTONE.


Eurialo.Hai tu udito Pistone?
Accursio.                                    Così mutolo
Oggi fosse egli stato, che parlato nè
A voi nè ad altri avesse!
Eurialo.                                          Ve’ a che termine
Noi siam condotti per tua colpa!
Accursio.                                                     Fatemi
Indovin, ch’io farò voi ricco. Avrestelo
Pensato voi?
Eurialo.                      Gli è qui il vecchio.
Accursio.                                                     Sia in nomine
Domini. Che sarà però? Voletevi
Porre affanno per questo?
Eurialo.                                           E di che porlomi
Debb’io, che monti più?
Accursio.                                        Monta più chi abita
A piè dell’alpi; il falcon monta e l’aquila:
Monta altrimenti il gallo, e i frati in pergamo,
E molte volte altrove, purchè possino.
Eurialo.Che! monta niente? Già tanto non montano
Le ciance tue, che montino un pel d’asino.
Mio padre è in questa terra.
Accursio.                                             In terra fuss’egli1


  1. Nella stampa del Barotti (per quanto da noi vedasi) fu fatto primieramente: fosselo; che pur non era nel manoscritto di Gabriele. Bensì fossilo per Foss’egli, trovasi nella sc. IV, att. I della Cassaria in versi (vedi p. 131, nota 2). In quanto alla pronunzia, rivedasi la nota 1 a pag. 279.