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Hauea in ogni ſua parte vn laccio teſo
O parli: o rida: o canti: o paſſo muoua:
Ne marauiglia e ſé Ruggier n’ e preſo
Poi che tanto benigna ſé la truoua,
Quel che di lei giá hauea dal Mirto iteſo
Com’e pſida e ria, poco gli gioua,
Ch’ inganno o tradimèto non gli e auiſo,
Che poſſa ſtar con ſi ſoaue riſo.
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Anzi pur creder vuol: che da coſtei
Foſſe conuerſo Aſtolfo in ſu l’arena,
Per li ſuoi portamenti ingrati e rei
E ſia degno di queſta. e di piú pena,
E tutto quel ch’udito hauea di lei
Stima eſſer falſo: e che vendetta mena
E mena aſtio & inuidia quel dolente
A lei biaſmare, e che del tutto mente.
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La bella donna, che cotanto amaua
Nouellamente gli e dal cor partita,
Che per incanto Alcina gli lo lana
D’ ogni antica amoroſa ſua ferita,
E di ſé ſola, e del ſuo amor lo graua
E in quello eſſa riman ſola ſculpita,
Si che ſcuſar il buon Ruggier ſi deue:
Se ſi moſtro quiui inconſtante: e lieue.
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A quella menſa Cithare, Arpe, e Lyre,
E diverſi altri diletteuol ſuoni
Faceano intorno l’aria tintinire,
D’ armonia dolce: e di concenti buoni:
Non vi mancaua chi cantando dire
D’Amor ſapeſſe: gaudii: e paſſioni,
O con inuentioni, e Poefie,
Rapprefentaffe grate fantafie.
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Qual menſa triomphante, e ſuntuoſa,
Di qual ſi voglia ſucceſſor di Nino:
O qual mai tanto celebre: e famoſa:
Di Cleopatra al vincitor latino,
Potria a qſta eſſer par, che l’amoroſa
Fata hauea poſta inanzi al paladino,
Tal non cred’ io che s’ apparecchi doue
Miniſtra Ganymede al ſommo Gioue.
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Tolte che fur le menſe, e le viuande
Facea ſededo I cerchio vn giuoco lieto,
Che ne l’orecchio l’un l’altro domande
Come piú piace lor, qualche ſecreto,
Ilche a gli amanti ſu comodo grande:
Di ſcoprir l’amor lor ſenza diuieto
E ſuron lor conclufioni eſtreme
Di ritrouarſi quella notte inſieme.
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Finir quel giuoco toſto, e molto inanzi
Che non ſolea la dentro eſſer coſtume,
Con torchi allhora i paggi entrati inazi
Le tenebre cacciar con molto lume,
Tra bella compagnia dietro e dinanzi:
Ando Ruggiero a ritrouar le piume,
In vna adorna e ſreſca cameretta,
Per la miglior di tutte l’altre eletta.
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E poi che di confetti: e di buon vini
Di nuouo fatti fur debiti inuiti:
E partir glialtri riuerenti, e chini, _
Et alle ſtanze lor tutti ſono iti:
Ruggiero entro ne profumati lini
Che pareano di man d’ Arachne vſciti,
Tenendo tuttauia l’orecchie attente:
S’anchor venir la bella donna ſente.