Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/111

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 [7]
Non vuol parere il can d’eſſer piú tardo
     Ma ſegue Rabican: con quella fretta
     Con che le Lepri ſuol ſeguire il Pardo,
     Vergogna a Ruggier par ſé nò aſpetta,
     Voltaſi a quel ch vie ſi a pie gagliardo:
     Ne glivede arme ſuor ch’una bacchetta
     Quella co chevbidire al cane inſegna.
     Ruggier di trar la ſpada ſi diſdegna.

 [8]
Quel ſé gli appreſſa, e ſorte lo percuote
     Lo morde avn tépo il ca nel piede maco
     Lo sfrenato deſtrier la groppa ſcuote:
     Trevolte e piú, ne falla il deſtro ſianco:
     Gira l’augello, e gli fa mille ruote:
     E con l’ugna ſouente il feriſce ancho,
     Si il deſtrier collo ſtrido impaurifee,
     Ch’ alla mano e allo ſpro poco vbidiſce.

 [9]
Ruggiero al ſin 9ſtretto il ferro caccia:
     Et perche tal moleſtia ſé ne vada,
     Hor glianimali, fior ql villan minaccia
     Col taglio: e con la punta de la ſpada,
     Quella importuna turba piú l’impaccia
     Preſa ha, chi qua, chi la, tutta la ſtrada,
     Vede Ruggiero il dishonore: e il dano,
     Che gli auerra, ſé piú tardar lo fanno,

 [10]
Sa ch’ogni poco piú ch’iui rimane,
     Alcina haui a col populo alle ſpalle:
     Di trombe, di tamburi, e di campane,
     Giá s’ ode alto rumore in ogni valle
     Cútra tí ſeruo ſenza arme, e cotra ú cane
     Gli par ch’a vſar la ſpada troppo falle,
     Meglio e piú breue e duqj, ch gli ſcopra
     Lo ſcudo che d’Atlante era ſtato opra.

 [11]
Leuo il drappo vermiglio in ch coperto
     Giá molti giorni lo ſcudo ſi tenne,
     Fece l’effetto mille volte eſperto,
     Il lume, ove a ferir ne gliocchi venne,
     Reſta da i ſenſi il cacciator deſerto.
     Cade il cane e il ronzin, cadon le penne,
     Ch’ in aria foſtener l’augel non ponno,
     Lieto Ruggier li laſcia in pda al ſonno,

 [12]
Alcina e’ hauea in tanto hauuto auiſo
     Di Ruggier ch sforzato hauea la porta.
     E de la guardia buon numero vcciſo
     Fu vinta dal dolor, per reſtar morta
     Squarciossi i panni, e ſi percoſſe il viſo,
     E ſciocca nominoſſi, e mal’accorta,
     E fece dar all’arme immantinente,
     E intorno a ſé raccor tutta ſua gente.

 [13]
E poi ne fa due parti, e manda l’una
     Per quella ſtrada, oue Ruggier camina,
     Al porto l’altra ſubito raguna
     In barca, & vſcir fa ne la marina,
     Sotto le vele aperte il mar s’imbruna,
     Con queſti va la diſperata Alcina,
     Che ’l deſiderio di Ruggier ſi rode
     Che laſcia ſua citta ſenza cuſtode.

 [14]
No laſcia alcflo a guardia del palagio
     Il che a Meliſſa che ſtaua alla poſta
     Per liberar di quel regno maluagio
     La gente ch’in miſeria v’era poſta,
     Diede comoditá, diede grade agio
     Di gir cercando ogni coſa a ſua poſta,
     Imagini abbruciar, fuggelli torre
     E Nodi, e Rombi, e Turbini diſciorre.