Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/112

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 [15]
Indi pei campi accelerando i parti,
     Gliantiqui amanti, ch’erano I gra torma
     Couerſi in ſonti, in fere, in legni, in faſſi,
     Fé ritornar ne la lor prima ſorma,
     E quei, poi ch’allargati ſuro i paſſi,
     Tutti del buon Ruggier ſeguiro l’orma
     A Logiſtilla ſi ſaluaro, & indi,
     Tornaro a Sciti, a Perii, a Greci, ad Indi.

 [16]
Li rimando Meliſſa in lor paeſi
     Con obligo di mai non eſſer ſciolto,
     Fu inazi a glialtri il Duca de gl’Ingleſi
     Ad eſſer ritornato in human volto,
     Che ’l parentado in queſto e li corteſi
     Prieghi del bò Ruggier gli giouar molto
     Oltre i prieghi Ruggier le die l’annello
     Accio meglio poteſſe aiutar quello.

 [17]
A prieghi dunqj di Ruggier, rifatto
     Fu ’l paladin ne la ſua prima faccia,
     Nulla pare a Meliſſa d’ hauer fatto
     Quado ricourar l’arme non gli faccia,
     E quella lancia d’ or ch’al primo tratto
     Quanti ne tocca de la fella caccia
     De l’Argalia poi ſu d’Aſtolfo lacia
     E molto honor ſé a l’uno, e a l’altro i Frac

 [18]
Trouo Meliſſa queſta lancia d’ oro
     Ch’Alcina hauea repoſta nel palagio,
     E tutte l’arme che del Duca ſoro
     E gli fur tolte ne l’hoſtel maluagio
     Monto il deſtrier de ’l Negromate Moro
     E ſé montar Aſtolfo in groppa adagio
     E quindi a Logiſtilla ſi conduſſe
     D’un’hora prima che Ruggier vi ſuſſe,

 [19]
Tra duri faſſi, e ſolte ſpine giá
     Ruggiero in tato in ver la fata ſaggia,
     Di balzo in balzo, e d’ una in altra via
     Aſpra, ſolinga, inhoſpita, e ſeluaggia,
     Tanto ch’a gran fatica riuſcia
     Su la ſeruida nona, in vna ſpiaggia,
     Tra ’l mare, e ’l mote, al mezodi ſcoperta
     Arficcia, nuda, ſterile, e deſerta.

 [20]
Percuote il Sole ardente il vicin colle:
     E del calor che ſi riflette adietro
     In modo l’aria, e l’arena ne bolle:
     Che faria troppo a far liquido il vetro:
     Staſſi cheto ogni augello all’Obra molle
     Sol la cicala col noioſo metro
     Fra i denfi rami: del fronzuto ſtelo
     Levalli, e i moti afforda, e il mare, e il cielo

 [21]
Quiui il caldo, la ſete, e la fatica
     Ch’ era di gir per quella via arenoſa:
     Facean lugo la ſpiaggia erma & aprica,
     A Ruggier copagnia graue e noioſa,
     Ma pche non conuien che ſemp io dica
     Ne ch’io vi occupi ſempre in vna coſa,
     Io laſcero Ruggiero in queſto caldo,
     a E giro in Scotia a ritrouar Rinaldo.

 [22]
Era Rinaldo molto ben veduto
     Dal Re, da la figliola, e dal paeſe,
     Poi la cagion che quiui era venuto:
     Piú adagio il paladin fece paleſe,
     Ch’ in nome del ſuo Re chiedeua aiuto
     E dal regno di Scotia e da l’Ingleſe,
     Et a i preghi ſuggiunſe ancho di Carlo
     Giuſtiffime cagion di douer farlo,