Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/113

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 [23]
Dal Re ſenza indugiar gli ſu riſpoſto
     Che di quanto ſua ſorza s’ eſtendea
     Per vtile, & honor ſempre diſpoſto
     Di Carlo e del’Imperio eſſer volea,
     Et che ſra pochi di gli haurebbe poſto,
     Piú cauallieri in- punto che potea,
     E ſé non ch’eſſo era hoggimai pur vecchio.
     Capitao verria del ſuo appecchio

 [24]
Ne tal riſpetto anchor gli parria degno
     Di farlo rimaner: ſé non haueſſe,
     Il figlio che di ſorza, e piú d’ ingegno
     Digniſſimo era: a ch’il gouerno deſſe:
     Ben che no ſi trouaſſe allhor nel regno
     Ma che ſperaua che venir doueſſe
     Métre ch’infieine aduneria lo ſtuolo:
     E ch’adunato il troueria il ſigliuolo.

 [25]
Coſi mando per tutta la ſua terra
     Suoi theſorieri, a far caualli e gente:
     Naui apparecchia, e munitio da guerra,
     Vettouaglia e danar maturamente,
     Véne intanto Rinaldo in Inghilterra,
     E ’l Re nel ſuo partir corteſemente
     I ni imi a Beroicche accompagnollo,
     E viſto pianger ſu quando laſciollo.

 [26]
Spirando il vento pſpero alla poppa,
     Monta Rinaldo, & a Dio dice a tutti:
     La ſune idi al viaggio il nocchier ſgroppa
     Tato che giunge oue ne i falſi flutti
     II bel Tamigi amareggiando intoppa,
     Col gran fluſſo del mar quindi condutti
     I nauiganti per camin ſicuro
     A vela e remi inſino a Londra ſuro.
     
 [27]
Rinaldo hauea da Carlo e dal Re Othone
     Che co Carlo in Parigi era aſſediato
     Al principe di Vallia cómiſſione
     Per contraſegni e lettere portato,
     Che ciò che potea far la regione,
     Di fanti e di caualli in ogni lato,
     Tutto debba a Calefio tragittarlo,
     Si che aiutar ſi poſſa Francia e Carlo.

 [28]
Il principe ch’io dico, ch’era in vece
     D’ Othon rimaſo nel ſeggio reale:
     A Rinaldo d’ Amon tanto honor fece
     Ch no P haurebbe al ſuo Re fattovguale
     Indi alle ſue domande ſatisfece
     Perche a tutta la gente martiale
     E di Bretagna, e de l’Iſole intorno
     Di ritrouarſi al mar prefiffe il giorno.

 [29]
Signor far mi conuien come fa il buono
     Sonator, fopra il ſuo inſtrumeto arguto:
     Che ſpeffo muta corda, e varia ſuono,
     Ricercando hora il graue, bora l’acuto,
     Mentre a dir di Rinaldo attento ſono
     D’Angelica gentil ni’ e ſouenuto
     Di che laſciai, ch’era da lui ſuggita:
     E e’ hauea riſcontrato vno Eremita

 [30]
Alquanto la ſua hiſtoria io vo ſeguire
     Diſſi: che domandaua con gran cura:
     Come poteſſe alla marina gire:
     Che di Rinaldo hauea tanta paura:
     Che no paſſando il mar: credea morire:
     Ne in tutta Europa ſi tenea ſicura,
     Ma l’Eremita a bada la tenea:
     Perche di ſtar co lei piacere hauea.