Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[12]
Come egli ſé n’ acceſe immantinente
Come egli n’arfe ſin ne le medolle,
Che fopra il padre morto lei dolente
Vide di pianto il bel viſo far molle,
E come ſuol ſé l’acqua ſredda ſente
Quella reſtar che prima al fuoco bolle,
Coſi l’ardor ch’acceſe Olympia, vinto
Dal nuovo ſucceſſore: in lui ſu eſtinto.
[13]
Non pur ſatio di lei, ma faſtidito
Ne giá coſi che può vederla a pena,
E ſi de l’altra acceſo ha l’appetito
Che ne morra ſé troppo i lungo il mena,
Pur ſinche giunga il di e’ ha ſtatuito
A dar ſine al diſio: tanto raffrena
Ch par ch’adori Olympia, no che V ami:
E ql che piace a lei ſol voglia e brami.
[14]
E ſé accarezza l’altra, che non puote
Far che non l’accarezzi piú del dritto:
Non e chi queſto in mala parte note,
Anzi a pietade anzi a bota glie aſſeritto
Che rileuare vn che Fortuna ruote
Talhora al fondo, e conſolar l’afflitto,
Mai non ſu biaſmo: ma gloria ſouente,
Tanto piú vna fanciulla vna innocente.
[15]
O ſommo Dio come i giudicii Immani
Speſſo offuſcati ſon da vn nèbo oſcuro:
I modi di Bireno empii e profani,
Pietoſi e fanti riputati ſuro,
I Marinari giá meſſo le mani
A i Remi, e ſciolti dal lito ſicuro:
Portauan lieti pei falati ſtagni,
Verſo Selandia il Duca e i ſuoi cópagni
[16]
Giá dietro rimaſi erano e perduti
Tutti di viſta i termini d’Olanda:
Che per non toccar Friſa piú tenuti
S’ eran ver Scotia alla finiſtra banda:
Quando da vn vento fur foprauenuti
Ch’errado in alto mar tre di li manda,
Surfero il terzo giá preſſo alla Sera,
Doue inculta e deſerta vn’Ifola era.
[17]
Tratti che ſi fur dentro vn picciol ſeno:
Olympia venne in terra, e con diletto
In compagnia del’infedel Bireno
Ceno contenta, e ſuor d’ogni ſoſpetto:
Indi con lui la doue in loco ameno
Teſo era vn padiglione entro nel letto,
Tutti glialtri compagni ritornaro
E fopra i legni lor ſi ripofaro.
[18]
Il trauaglio del mare, e la paura
Che tenuta alcun di l’haueano deſta.
Il ritrouarſi al lito hora ſicura:
Lontana da rumor ne la foreſta:
E che neſſun pender neſſuna cura:
Poi che ’l ſuo amate ha ſeco: la moleſta,
ſur cagió e’ hebbe Olípia figra ſonno
ch gliorfi ei ghiri hauer maggior noi póno
[19]
Il falſo Amante, che i penſati inganni
Veggiar facea: come dormir lei ſente:
Pian piano eſce del letto: e de ſuoi pani
Fatto vn faſtel: no ſi veſte altrimente,
E laſcia il padiglione: e come i vanni
Nati gli ſian: riuola alla ſua gente:
E li rifueglia, e ſenza udirli vn grido
Fa entrar nel alto, e abandonare il lido.