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Vna voce medeſma vna perſona
Che paruta era Angelica ad Orlando,
Parue a Ruggier la dona di Dordona
Che lo tenea di ſé medeſmo in bando
Se con Gradaſſo o con alcun ragiona
Di qi ch’andaua nel palazzo errando
A tutti par che quella coſa ſia
Che piú ciaſcun per ſé brama e deſia.
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Queſto eravn nuouo e diſuſato incanto
C’hauea compoſto Atlante di Carena:
Perche Ruggier foſſe occupato tanto
In quel trauaglio, in quella dolce pena,
Che’l mal’influffo n’andaffe da canto
l’influſſo ch’a morir giouene il mena,
Dopo il cartel d’acciar che nulla gioua
E dopo Alcina, Atlate achor fa pruoua.
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Non pur cortili, ma tutti glialtri anchora
Ch di valore í Fracia ha maggior fama:
Accio che di lor ma Ruggier no mora:
Codurre Atlate in queſto incanto trama
E mentre fa lor far quiui dimora:
Perche di cibo non patiſchin brama:
Si ben ſornito hauea tutto il palagio,
Che donne e caualliervi ſtanno adagio.
[23]
Ma torniamo ad Angelica che ſeco
Hauendo quell’annel mirabil tanto
Ch’in bocca aveder lei fa l’occhio cieco
Nel dito l’aſſi cura dal’incanto:
E ritrouato nel lontano ſpeco
Cibo hauendo, e caualla, e verte, e quáto
Le ſu biſogno, hauea fatto diſegno
Hi ritornare in India al Aio bel regno.
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Orlando volentieri o Sacripante
Voluto haurebbe i còpagnia: no ch’ella
Piú caro haueſſe l’un, che l’altro amate,
Anzi di par ſu a lor diſii ribella,
Ma douendo per girſene in Leuante
Paſſar tante citta, tante cartella:
Di còpagnia biſogno hauea e di guida.
Ne potea hauer con altri la piú ſida.
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Hor l’uno hor l’altro ado molto cercado
Prima ch’inditio ne trouaſſe o ſpia,
On in cittade, e quado í ville, e quado
In alti boſchi, e quando in altra via:
Fortuna al ſin la doue il conte Orlando,
Fcrrau e Sacripante era, la inuia
Con Ruggier co Gradaſſo, & altri molti
Ch v’ hauea Athlate i ſtráo itrico auolti.
[26]
Quiui entra ch veder nò la può il Mago
E cerca il tutto, aſcoſa dal ſuo annello,
E truoua Orlando e Sacripante vago
Di lei cercare i van per quello hoſtello,
Vede cóme ſingendo la ſua imago
Athlante vſa gra ſraude a qſto, e a qllo,
Chi tor debba di lor molto riuolue
Nel ſuo penſier, ne ben ſé ne riſolue.
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Non fa rtimar chi ſia per lei migliore
Il cote Orlando, o il Re de i ſier CircalTi
Orlando la potrá con piú valore
Meglio ſaluar ne i periglioſi paſſi,
Ma ſé ſua guida il fa, fe’l fa ſignore
Ch’ella non vede come poi l’abballi
Qualunque volta di lui fatia, farlo
Voglia minore, o in Fracia rimandarlo.