Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/220

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 [70]
Indi i Pagani tanto a ſpauentarfi
     Indi i Fedeli a pigliar tanto ardire,
     Che quei non facean altro che ritrarſi
     E partirli da l’ordine e ſuggire,
     E queſti andar inanzi, & auanzarſi
     Sempre terreno, e ſpingere e ſeguire
     E ſé non vi giungea, chi lor die aiuto
     Il campo da quel lato era perduto.

 [71]
Ma Ferrau che ſin qui mai non s’ era
     Dal Re Marſilio ſuo troppo diſgiunto,
     Quando vide ſuggir quella bandiera
     E l’efercito ſuo mezo conſunto,
     Sprono il cauallo, e doue ardea piú ſiera
     La battaglia lo ſpinfe, e arriuo a punto
     Che vide dal deſtrier cadere in terra
     Col capo feſſo Olimpio da la ferra.

 [72]
Vn giouinetto che col dolce canto
     Concorde al ſuon de la cornuta cetra
     D’ intenerire vn cor ſi daua vanto,
     Anchor che foſſe piú duro che pietra,
     Felice lui ſé contentar di tanto
     Honor ſapeaſi, e ſcudo, arco, e pharetra
     Hauer in odio, e ſcimitarra e lancia
     Che lo fecer morir giouine in Francia.

 [73]
Quando lo vide Ferrau cadere
     Che ſolea amarlo, e hauere i molta eſtima
     Si ſente di lui ſol via piú dolere
     Che di mill’altri che periron prima,
     E fopra chi l’uccife in modo fere
     Che gli diuide l’elmo da la cima
     Per la ſronte, per gliocchi, e per la faccia
     p mezo il petto, e morto a terra il caccia.

 [74]
Ne qui s’ indugia, e il brado itorno ruota
     Ch’ogni elmo rope, ogni lorica ſmaglia,
     A chi ſegna la ſronte, a chi la gota,
     Ad altri il capo, ad altri il braccio taglia
     Hor qſto hor ql di sague, & d’alma vota
     E ferma da quel canto la battaglia
     Onde la ſpauentata ignobil ſrotta
     Senza ordine ſuggia ſpezzata e rotta.

 [75]
Entro ne la battaglia il Re Agramante
     D’ uccider gente, e di far Pruoue vago:
     E ſeco a Baliuerzo, Farurante:
     Prufion, Sondano, e Bambirago:
     Poi ſon le genti ſenza nome tante
     Che del lor ſangue hoggi farano ti lago
     Che meglio conterei ciaſcuna ſoglia
     Quando l’Autuno gli arbori ne ſpoglia.

 [76]
Agramáte dal muro vna gran banda
     Di fanti hauendo e di caualli tolta
     Col Re di Feza ſubito li manda
     Che dietro a i padiglion piglin la volta,
     E vadano ad opporli a quei d’ Irlanda
     Le cui ſquadre vedea con fretta molta
     Dopo gran giri, e larghi auolgimenti
     Venir per occupar gli alloggiamenti.

 [77]
Fu’l Re di Feza ad eſequir ben preſto
     Ch’ ogni tardar troppo nociuto hauria
     Raguna in tanto il Re Agramáte il reſto
     Parte le ſquadre e alla battaglia inuia,
     Egli va al fiume, che gli par ch’in queſto
     Luogo, del ſuo venir biſogno ſia,
     E da quel canto vn meſſo era venuto
     Del Re Sobrino a domandare aiuto.