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Indi i Pagani tanto a ſpauentarfi
Indi i Fedeli a pigliar tanto ardire,
Che quei non facean altro che ritrarſi
E partirli da l’ordine e ſuggire,
E queſti andar inanzi, & auanzarſi
Sempre terreno, e ſpingere e ſeguire
E ſé non vi giungea, chi lor die aiuto
Il campo da quel lato era perduto.
[71]
Ma Ferrau che ſin qui mai non s’ era
Dal Re Marſilio ſuo troppo diſgiunto,
Quando vide ſuggir quella bandiera
E l’efercito ſuo mezo conſunto,
Sprono il cauallo, e doue ardea piú ſiera
La battaglia lo ſpinfe, e arriuo a punto
Che vide dal deſtrier cadere in terra
Col capo feſſo Olimpio da la ferra.
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Vn giouinetto che col dolce canto
Concorde al ſuon de la cornuta cetra
D’ intenerire vn cor ſi daua vanto,
Anchor che foſſe piú duro che pietra,
Felice lui ſé contentar di tanto
Honor ſapeaſi, e ſcudo, arco, e pharetra
Hauer in odio, e ſcimitarra e lancia
Che lo fecer morir giouine in Francia.
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Quando lo vide Ferrau cadere
Che ſolea amarlo, e hauere i molta eſtima
Si ſente di lui ſol via piú dolere
Che di mill’altri che periron prima,
E fopra chi l’uccife in modo fere
Che gli diuide l’elmo da la cima
Per la ſronte, per gliocchi, e per la faccia
p mezo il petto, e morto a terra il caccia.
[74]
Ne qui s’ indugia, e il brado itorno ruota
Ch’ogni elmo rope, ogni lorica ſmaglia,
A chi ſegna la ſronte, a chi la gota,
Ad altri il capo, ad altri il braccio taglia
Hor qſto hor ql di sague, & d’alma vota
E ferma da quel canto la battaglia
Onde la ſpauentata ignobil ſrotta
Senza ordine ſuggia ſpezzata e rotta.
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Entro ne la battaglia il Re Agramante
D’ uccider gente, e di far Pruoue vago:
E ſeco a Baliuerzo, Farurante:
Prufion, Sondano, e Bambirago:
Poi ſon le genti ſenza nome tante
Che del lor ſangue hoggi farano ti lago
Che meglio conterei ciaſcuna ſoglia
Quando l’Autuno gli arbori ne ſpoglia.
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Agramáte dal muro vna gran banda
Di fanti hauendo e di caualli tolta
Col Re di Feza ſubito li manda
Che dietro a i padiglion piglin la volta,
E vadano ad opporli a quei d’ Irlanda
Le cui ſquadre vedea con fretta molta
Dopo gran giri, e larghi auolgimenti
Venir per occupar gli alloggiamenti.
[77]
Fu’l Re di Feza ad eſequir ben preſto
Ch’ ogni tardar troppo nociuto hauria
Raguna in tanto il Re Agramáte il reſto
Parte le ſquadre e alla battaglia inuia,
Egli va al fiume, che gli par ch’in queſto
Luogo, del ſuo venir biſogno ſia,
E da quel canto vn meſſo era venuto
Del Re Sobrino a domandare aiuto.