Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[108]
Ma che ſua intentione haueſſe effetto
Vieto quella magnanima Guerriera
Che con Aſtolfo e col buon Sanſonetto
In piazza nuouamente venuta era,
Coſtei vedendo l’arme ch’io v’ho detto
Subito n’ hebbe conoſcenza vera,
Perho che giá lue ſuro, e l’hebbe care
Quanto ſi ſuol le coſe ottime e rare.
[109]
Bé che l’hauea laſciate in ſu la ſtrada
A quella volta, che le fur d’impaccio,
Quando per rihauer ſua buona ſpada
Correa dietro a Brunel degno di laccio,
Queſta hiſtoria no credo che m’accada
Altrimenti narrar, perho la taccio,
Da me vi baſti intendere a che guiſa
Quiui trouaſſe l’arme ſue Marphiſa.
[110]
Intenderete anchor, che come l’hebbe
Riconoſciute a manifeſte note.
Per altro ch ſia al modo, no le haurebbe
Laſciate vn di di ſua perſona vote,
Se piú tenere vn modo, o vn’ altro debbe
Per racquiſtarle ella penſar non puote:
Ma fegli accorta avn tratto, e la ma ſtéde
E fenz’ altro riſpetto ſé le prende.
[111]
E per la fretta ch’ella n’ hebbe, auenne
Ch’ altre ne preſe, altre madonne in terra
Il Re che troppo oſſeſo ſé ne tenne
Con vno ſguardo ſol le moſſe guerra
Ch’el popul che l’ingiuria non ſoſtenne
Per vendicarlo, e lance, e ſpade afferra
Non ramentando ciò ch’i giorni inanti
Nocque il dar noia a i cauallieri erranti.
[112]
Ne ſra vermigli fiori azurri e gialli
Vago fanciullo alla ſtagion nouella,
Ne mai ſi ritrouo ſra ſuoni e balli
Piú volentieri ornata donna e bella:
Che ſra ſtrepito d’ arme e di caualli
E ſra punte di lance, e di quadrella
Doue ſi ſparga ſangue, e ſi dia morte
Coſtei ſi truoui, oltre ogni creder ſorte.
[113]
Spinge il cauallo, e ne la turba ſciocca
Con l’haſta baſſa impetuoſa fere,
E chi nel collo, e chi nel petto imbrocca
E fa con l’urto, hor qſto, hor ql cadere,
Poi con la ſpada vno & vn’ altro tocca
E fa qual ſenza capo rimanere,
E qual co rotto, e qual paſſato al ſianco,
E ql del braccio priuo o deſtro o maco.
[114]
L’ardito Aſtolfo e il ſorte Sanſonetto
C’hauea co lei veſtita e piaſtra e maglia
(Ben che nò vèner giá per tale effetto)
Pur vedendo attaccata la battaglia
Abbaſſan la viſiera de P elmetto
E poi la lancia per quella canaglia,
Et indi van con la tagliente ſpada
Di qua di la facendoli far ſtrada.
[115]
I cauallieri di nation diuerſe
Ch’ erano per gioſtrar quiui ridutti
Vedendo l’arme in tal furor conuerſe,
E gli affettati giuochi in graui lutti,
Che la cagion e’ haueſſe di dolerſe
La plebe irata non ſapeano tutti,
Ne ch’al Re tanta ingiuria foſſe fatta,
Stauan co dubbia mente e ſtupefatta.