Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[68]
Zerbin col cauallier fece ſua ſcufa
Che glincreſcea d’hauerli fatto oſſeſa,
Ma come pur tra cauallieri s’uſa
Colei che venia ſeco hauea difeſa,
Ch’altrimente ſua ſé faria confuſa
Perche qn in ſua guardia l’hauea preſa
Promeſſe a ſua poſſanza di ſaluarla
Contra ognun che veniſſe a diſturbarla.
[69]
E s’in altro potea gratiſicargli
Prontiſſimo oſſeriaſe alla ſua voglia:
Riſpoſe il cauallier, che ricordargli
Sol vuol, che da Gabrina ſi diſcioglia
Prima ch’ella habbia coſa amachinargli
Di ch’eſſo indarno poi ſi penta e doglia,
Gabrina tenne ſempre gliocchi baffi.
Perche non ben riſpoſta al vero daffi.
[70]
Con la vecchia Zerbin quindi partiſſe
Al giā promeſſo debito viaggio
E tra ſé tutto il di la malediſſe,
Ch far gli fece a quel barone oltraggio,
Et hor che pel gran mal che gli ne diſſe
Chi Io ſapea, di lei ſu inſtrutto e faggio
Se prima l’hauea a noia e a diſpiacere
Hor l’odia ſi, che non la può vedere.
[71]
Ella che di Zerbin fa l’odio a pieno
Ne in mala volunta vuole eſſer vinta
Vii’ oncia a lui non ne riporta meno
La tien di quarta, e la riſa di quinta,
Nel cor era gonſiata di veneno
E nel viſo altrimente era dipinta,
Dunqj ne la concordia ch’io vi dico
Tenean lor via p mezo il boſco antico.
[72]
Ecco volgendo il Sol verſo la ſera
Vdiron gridi e ſtrepiti e percoſſe
Che facea ſegno di battaglia ſiera
Che quanto era il Rumor, vicina foſſe,
Zerbino per veder la coſa ch’era
Verſo il rumore in gran fretta ſi moſſe
Non ſu Gabrina lenta a ſeguitarlo
Di ql ch’auuène all’altro canto io parlo.
CANTO XXII
[1]
Voi che d’un ſolo Amor ſete contente
Comeche certo ſia, ſra tante e tante
Ch rariſſime ſiate in queſta mente,
Non vi diſpiaccia quel ch’io diſſi inante
Quando contra Gabrina ſui ſi ardente
E s’anchor ſon per ſpéderui alcun verſo
Di lei biaſmando l’animo peruerſo.
[2]
Ella era tale, e come impoſto ſummi
Da chi può in me, non preteriſco il vero,
Per qſto io non oſcuro gli honor ſummi
D’una e d’unaltra ch’abbia il cor ſincero,
Quel che’l Maeſtro ſuo per trenta numi
Diede a Iudei, nò nocqꝫ a Iani o a Piero,
Ne d’Hipermeſtra e la fama mai bella
Se ben di tante inique era ſorella.