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Ruggier che tolto hauria non ſolamète
Viuer Chriſtiano per amor di queſta
Com’era ſlato il padre, e antiquamente
L’auolo, e tutta la ſua ſtirpe honeſta:
Ma per farle piacere, immantinente
Data le hauria la vita che gli reſta,
Non che ne l’acqua (dine) ma nel fuoco
Per tuo amor porre il capo mi ſia puoco.
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Per battezarſi dunque, indi per ſpofa
La Dona hauer, Ruggier ſi meſſe in via,
Guidando Bradamante a Vali’ omhroſa
(Coſi ſu nominata vna badia)
Ricca e bella ne men religioſa
E corteſe a chiunque vi venia,
E trouaro all’uſcir de la foreſta
Donna che molto era nel viſo meſta,
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Ruggier ch ſempre huma ſemp corteſe
Era a ciaſcun, ma piú alle donne molto,
Come le belle lachryme compreſe
Cader rigando il delicato volto,
N’hebbe pietade, e di diſir s’accefe
Di ſaper il ſuo affanno, & a lei volto
Dopo honeſto ſaluto domandolle
Perc’hauea ſi di pianto il viſo molle.
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Et ella alzando i begli numidi rai
Humaniſſimamente gli riſpoſe :
E la cagion de ſuoi penoſi guai
Poi che le domando, tutta gli eſpofe,
Gentil Signor (diſſe ella) intenderai
Che queſte guancie ſon ſi lachrymoſe
Per la pietá, ch’a vn giouinetto porto
Ch’ in vii cartel q pſſo, hoggi ſia morto.
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Amando vna gentil giouane e bella
Che di Marſilio Re di Spagna e ſiglia,
Sotto un vel bianco e in feminil gonella
Finta la voce e il volger de le ciglia,
Egli ogni notte ſi giacea con quella
Senza darne ſoſpetto alla famiglia,
Ma ſi ſecreto alcuno eſſer no puote
Ch’ai lúgo adar nò ſia chi’l vegga e note
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Se n’accorfe vno, e ne parlo con dui
Gli dui con altri: inſin ch’al Re ſu detto,
Venne vn fedel del Re laltr’ hieri a nui
Che queſti amanti ſé pigliar nel letto,
E ne la rocca gliha fatto ambedui
Diuiſamente chiudere in diſtretto,
Ne credo p tutto hoggi e’ habbia ſpatio
Il Giouen che nò mora í pena e i ſtratio.
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Fuggita me ne ſon per non vedere
Tal crudeltá, che viuo l’arderanno,
Ne coſa mi potrebbe piú dolere
Che faccia di ſi bel giouine il danno,
Ne potrò hauer giamai tanto piacere
Che non ſi volga ſubito in affanno,
Che de la crudel ſiama mi rimembri
C habbia arſi i belli e delicati membri.
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Bradamate ode, e par ch’assai le prema
Queſta nouella, e molto il cor l’annoi
Ne par che men per quel dannato tema
Che se foſſe vno de i ſratelli ſuoi,
Ne certo la paura in tutto ſcema
Era di cauſa, come io diro poi,
Si volſe ella a Ruggiero e diſſe parme
Ch’in fauor di coſtui ſien le noſtr’arme.