Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/322

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Giaceua Pinabello in terra ſpento
     Verſando il ſangue per tante ferite
     Ch’effer doueano assai, ſé piú di cento
     Spade, in ſua morte ſi foſſero vnite,
     Il caualier di Scotia non ſu lento
     Per l’orme che di freſco eran ſcolpite
     A porſi in auuentura: ſé potea
     Saper chi l’homicidio fatto hauea.

 [41]
Et a Gabrina dice che l’aſpette
     Che ſenza indugio a lei fará ritorno,
     Ella preſſo al cadauero ſi mette
     E ſiſſamente vi pon gliocchi intorno,
     Perche ſé coſa v’ ha che le dilette
     No vuol ch’u morto í va piú ne ſia adorno
     Come colei che ſu tra l’altre note
     Quanto auara eſſer piú femina puote.

 [42]
Se di portarne il ſurto aſcofamente
     Haueſſe hauuto modo, o alcuna ſpeme,
     La fopraueſta fatta riccamente
     Gli haurebbe tolta, e le beli’ arme iſieme,
     Ma quel che può celarſi ageuolmente
     Si piglia, e’l reſto fin’ al cor le preme,
     Fra l’altre ſpoglie vn bel cinto leuonne
     E ſé ne lego i ſianchi inſra due gonne.

 [43]
Poco dopo arriuo Zerbin e’ hauea
     Seguito in van di Bradamante i paſſi,
     Perche trouo il ſentier che ſi torcea
     In molti rami ch’iuano alti e baffi:
     E poco homai del giorno rimanea
     Ne volea al buio ſtar ſra quelli faſſi:
     E per trouare albergo die le ſpalle
     Con l’empia vecchia alla funeſta valle.

 [44]
Quindi preſſo a dua miglia ritrouaro
     Vn gran caſtel che ſu detto Altariua:
     Doue per ſtar la notte ſi fermaro
     Che giá a gran volo iuerſo il ciel ſaliua:
     Non vi ſter molto, ch’un lamento amaro
     L’orecchie d’ogni parte lor feriua:
     E veggon lachrymar da tutti gliocchi
     Come la coſa a tutto il popul tocchi.

 [45]
Zerbino dimandone, e gli ſu detto
     Che venut’era al cont’Anfelmo auiſo,
     Che ſra duo monti in vn fenderò iſtretto
     Giacea il ſuo figlio Pinabello vcciſo,
     Zerbin per non ne dar di ſé ſoſpetto
     Di ciò ſi ſinge nuouo, e abbaſſa il viſo,
     Ma penſa ben che ſenza dubbio ſia
     Quel, ch’egli trouo morto in ſu la via.

 [46]
Dopo non molto la bara ſunebre
     Giunſe a ſplendor di torchi e di facelle,
     La doue fece le ſtrida piú crebre
     Con vn batter di man gire alle ſtelle,
     E con piú vena ſuor de le palpebre
     Le lachryme inundar per le maſcelle,
     Ma piú de l’altre nubilofe, & atre
     Era la faccia del miſero patre.

 [47]
Mentre apparecchio ſi facea ſolenne
     Di grandi eſſequie, e di ſunebri pompe:
     Secondo il modo & ordine che tenne
     L’ufanza antiqua: e ch’ogni etá corrope,
     Da parte del Signore vn bando venne
     Che toſto il popular ſtrepito rompe,
     E promette gra premio a chi dia auiſo
     Chi ſtato ſia ch glihabbia il figliovccifo