Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/321

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 [32]
Di molte coſe l’ammoniſce e molte
     Ch trattar co Ruggier’habbia I ſua vece
     Lequal poi e’ hebbe Hippalca bè raccolte
     Si poſe in via ne piú dimora fece,
     Per ſtrade, e campi, e ſelue oſcure e ſolte
     Caualco de le miglia piú di diece
     Che non ſu a darle noia chi veniſſe
     Ne a domandarla pur doue ne giſſe.

 [33]
A mezo il giorno nel calar d’un monte
     In vna ſtretta e malageuol via
     Si venne ad incontrar con Rodomonte
     Ch’armato ti piccol Nano, e a pie ſoglila
     Il Moro alzo ver lei l’altiera ſronte
     K beſtemmio l’eterna Hierarchia
     Poi che ſi bel deſtrier, ſi bene ornato
     No hauea in man d’un cauallier trouato.

 [34]
Hauea giurato che’l primo cauallo
     Torria per ſorza che tra via incontraſſe:
     Hor qſto e ſtato il primo, e trouato hallo
     l’in bello, e piú per lui, che inai trouaſſe
     Ma torlo a vna donzella gli par fallo
     E pur agogna hauerlo, e 1 dubbio ſtaffe.
     Lo mira, Io contempla, e dice ſpeffo
     Deh perche il ſuo Signor non e co eſſo.

 [35]
Deh ci foſſe egli (gli riſpoſe Hippalca)
     Che ti faria cangiar ſorſè penſiero,
     Affai piú di te vai chi lo caualca
     Ne lo pareggia al modo altro guerriero
     Chi e (le diſſe il Moro) che ſi calca
     I ’In more altrui? riſpoſe ella Ruggiero
     E ql fuggiiífe adiíqj il deſtrier voglio
     Poi ch’a Ruggier ſi gra capió lo toglie

 [36]
Ilqual ſé fará ver come tu parli
     Che ſia ſi ſorte e piú d’ ogn’ altro vaglia
     Non che il deſtrier, ma la vettura darli
     Couerrami, e in ſuo albitrio ſia la taglia:
     Che Rodomonte io ſono hai da narrarli
     E che ſé pur vorrá meco battaglia
     Mi trouera, ch’ouunqj io vada o ſtia
     Mi fa ſempre apparir la luce mia.

 [37]
Douunqj io vo ſi gran veſtigio reſta
     Che non lo laſcia il ſulmine maggiore,
     Coſi dicendo, hauea tornate in teſta
     Le redine dorate al corridore:
     Sopra gli ſalta, e lachrymoſa e meſta
     Rimane Hippalca, e ſpinta dal dolore
     Minaccia Rodomonti’, e gli dice onta
     No l’aſcolta egli, e ſu pel poggio mota.

 [38]
Per quella via doue lo guida il Nano
     Per trouar Mandricardo e Doralice
     (’.li viene Hippalca dietro di lontano:
     E lo beſtemmia ſempre e maledice:
     Ciò ch di queſto auuéne altroue e piano
     Ttirpin che tutta queſta hiſtoria dice
     Fa qui digreſſo, e torna in quel paeſe
     Pone ſu dianzi morto il Maganzeſe.

 [39]
Dato hauea a pena a quel loco le ſpalle
     l.a ſigliuola d’ Animi ch’in fretta giá:
     1 he ; ’ arriuo Zerbin per altro calle
     Con la fallace vecchia in compagnia,
     E giacer vide il corpo ne la valle
     Del cauallier che non fa chi ſia:
     Ma come quel ch’era corteſe e pio
     Hebbe pietá del caſo acerbo e rio.