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Se tu m’haueſſi poſto alla difeſa
D’ una tua rocca, e ch’al primiero affatto
Alzate haueſſi ſenza far conteſa
De gl’inimici le bandiere in alto,
Di viltá, o tradimento che piú peſa
Su gliocchi por mi ſi potria vno ſmalto,
Ma s’ io cedeſſi a ſorza, ſon ben certo
Ch biaſmo no haurei, ma gloria e merto.
[32]
Sempre che l’inimico e piú poſſente
Piú chi perde accettabile ha la ſcuſa,
Mia ſé guardar douea non altrimente
Ch’una ſortezza d’ognintorno chiuſa,
Coſi con quanto ſenno e quanta mente,
Dala ſomma prudentia m’era inſuſa,
10 mi sforzai guardarla, ma al ſin vinto
Da intolerando affatto ne ſui ſpinto.
[33]
Coli diſſe Odorico, e poi ſoggiunſe
Che faria lungo a ricontami il tutto:
Moſtrando che gran ſtimolo lo punſe
E non per lieue sferza s’ era indutto,
Se mai per prieghi ira di cor ſi emunſe
S’ humilta di parlar fece mai ſrutto,
Quiui far la douea, che ciò che muoua
Di cor durezza, hora Odorico troua.
[34]
Pigliar di tanta ingiuria alta vendetta
Tra il ſi Zerbino e il no, reſta confuſo:
11 vedere il demerito, lo alletta
A far che ſia il fellon di vita eſclufo,
Il ricordarli l’amicitia ſtretta
Ch’ era ſtata tra lor per ſi lungo vſo:
Co l’acqua di pietá l’accefa rabbia
nel cor gli ſpegne, e vuol ch merce n’ habbia
[35]
Mentre ſtaua coſi Zerbino in ſorſè
Di liberare o di menar captiuo
O pur il diſleal da gliocchi torſe,
Per morte, o pur tenerlo in pena viuo,
Quiui Tignando il palaſreno corſe
Che Madricardo hauea di briglia priuo,
E vi porto la vecchia, che vicino
A morte dianzi hauea tratto Zerbino,
[36]
Il palaſren ch’udito di lontano
Hauea queſt’ altri era tra lor venuto,
E la vecchia portataui ch’in vano
Venia piangendo e domandando aiuto
Come Zerbin lei vide, alzo la mano
Al ciel, che ſi benigno gliera ſuto,
Che datogli in arbitrio hauea que dui
Che ſoli odiati eſſer douean da lui.
[37]
Zerbin fa ritener la mala vecchia
Tanto che penſi quel che debba farne,
Tagliarle il naſo e l’úa e l’altra orecchia
Penſa, & eſempio a malſattori darne,
Poi gli par assai meglio s’ apparecchia
Vn paſto agli Auoltoi di qlla carne,
Punition diuerſa tra ſé volue
E coſi ſinalmente ſi riſolue.
[38]
Si riuolta a i compagni, e dice io ſono
Di laſciar viuo il diſleal contento:
Che s’ intutto non merita perdono
Non merita ancho ſi crudel tormento,
Che viua e che ſlegato ſia gli dono
Perho ch’eſſer d’Amor la colpa ſento
E facilmente ogni ſcuſa s’ admette
Quando in Amor la colpa ſi reflette.