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Anzi nel capo, o ſia nel cor gli ſiede:
E di ſuor caccia ogni conſorto e ferra,
Di ripararli il miſero non vede
Da poi che gli nimici ha ne la terra,
Non fa da chi ſperar poſſa mercede
Se gli fanno i domeſtici ſuoi guerra:
La notte, e’l giorno, e femp, e cObattuto
Da quel crudel che douria dargli aiuto.
[89]
Nauiga il giorno e la notte ſeguente
Rodomonte col cor d’affanni graue:
E non ſi può l’ingiuria tor di mente
Ch da la dona e dal ſuo Re hauuto haue:
E la pena e il dolor medeſmo ſente
Che fendila a cauallo achora in naue:
Ne ſpegner può per ſtar ne l’acqua il fuoco
Ne può ſtato mutar per mutar loco.
[90]
Come l’infermo che dirotto e ſtanco
Di febbre ardente, va cangiando lato,
O ſia ſu l’uno o ſia ſu l’altro ſianco
Spera hauer, ſé ſi volge, miglior ſtato,
Ne fu’l deſtro ripoſa, ne fu’l manco:
E per tutto vgualmente e trauagliato:
Coſi il Pagano al male ond’era inſermo
Mal troua in terra e male í aqua ſchermo
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Non puote in naue hauer piú patienza
E ſi fa porre in terra Rodomonte
Lion paſſa e Vienna, indi Valenza,
E vede in Auignone il ricco ponte,
Che queſte terre & altre vbidienza,
Che ſon tra il fiume e’l Celtibero monte:
Rédea al re Agramate, e al re di Spagna
Dal di che fur Signor de la campagna.
[92]
Verſo Acquamorta a man dritta ſi tenne
Con animo in Algier paſſare in fretta:
E fopra vn fiume ad vna villa venne
E da Baccho e da Cerere diletta,
Che per le ſpeſſe ingiurie che ſoſtenne
Da i ſoldati a votarli ſu conſtretta,
Quinci il gra mare, e quidi ne l’apriche
Valli, vede ondeggiar le bionde ſpiche.
[93]
Quiui ritroua vna piccola chieſa
Di nuouo fopra vn monticel murata,
Che poi ch’intorno era la guerra acceſa
I ſacerdoti vota hauean laſciata:
Ter ſtanza ſu da Rodomonte preſa
Che pel ſito, e perch’era fequeſtrata
Da i capi, onde hauea í odiovdir nouella
Gli piacque ſi, che muto Algieri in qlla.
[94]
Muto d’andare in Africa penderò
si commodo gli parne il luogo e bello,
Famigli e carriaggi e il ſuo deſtriero
Seco alloggiar ſé nel medeſmo hoſtello,
Vicino a poche leghe a Mompoliero
E ad alcun’ altro ricco e buon cartello
Siede il villagio, allato alla riuiera,
Si che d’hauerui ogn’agio il modo v’era.
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Standoui vn giorno il Saracin penſoſo
(Come pur era il piú del tempo vſato)
Vide venir per mezo vn prato herboſo
Che d’ un piccol ſentiero era ſegnato,
Vna donzella di viſo amoroſo,
In compagnia d’un monacho barbata
E ſi traheano dietro vn gran deſtriero
Sotto vna ſoma coperta di nero.