Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/441

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 [84]
Il Re Agramante al parer lor s’attenne
Ben che’l partito foſſe acerbo e duro:
Ando verſo Arli, e parue hauer le penne
Per quel camin che piú trouo ſicuro,
Oltre alle guide in gran fauor gli venne
Che la partita ſu per l’aer ſcuro
Ventimila tra d’Africa e di Spagna
Fur ch’a Rinaldo vſcir ſuor de la ragna.

 [85]
Quei ch’egli vcciſe, e qi ch i ſuoi ſratelli
     Quei che i duo ſigli del Signor di Viéna,
     Quei che prouaro empi nimici e felli
     I ſettecento, a cui Rinaldo accenna:
     E quei che ſpenfe Sanſonetto, e quelli
     Che ne la ſuga s’ affogare in Senna:
     Chi poteſſe contar, conteria anchora
     Ciò che ſparge d’Aprii Fauonio e Flora

 [86]
Iſtima alcun che Malagigi parte
     Ne la vittoria haueſſe de la notte,
     Non che di ſangue le campagne ſparte
     Foſſer per lui, ne per lui teſte rotte,
     Ma che gl’infernali Angeli, per arte
     Faceſſe vſcir da le tartaree grotte,
     E con tante bandiere e tante lance
     Ch’infieme piú no ne porrian due Frace.

 [87]
E che faceſſe vdir tanti metalli:
     Tanti tamburi, e tanti varii ſiloni,
     Tanti anitriri in voce di caualli:
     Tanti gridi e tumulti di pedoni,
     Che riſonare, e piani, e monti, e valli
     Douean de le longinque regioni:
     Et a i Mori con queſto vn timor diede
     Che li fece voltare in ſuga il piede.

 [88]
Non ſi ſcordo il Re d’Africa Ruggiero
     Ch’era ferito: e ſtaua anchora graue,
     Quato potè piú acconcio s’un deſtriero
     Lo fece por, e’ hauea l’andar ſoaue:
     E poi che l’hebbe tratto oue il ſentiero
     Fu piú ſicuro, il ſé poſar in naue,
     E verſo Arli portar commodamente
     Doue s’ hauea a raccor tutta la gente.

 [89]
Quei ch’a Ríaldo e a Carlo dier le ſpalle
     Fur credo centomila, o poco manco,
     Per capagne per boſchi, e mote, e valle
     Cercare vſcir di man del popul Franco,
     Ma la piú parte trouo chiuſo il calle
     E fece roſſo ou’era verde e bianco
     Coſi non fece il Re di Sericana
     C hauea da lor la tenda piú lontana.

 [90]
Anzi come egli ſente che’l Signore
     Di Montalbano e queſto che gli aſſalta:
     Gioiſce di tal tubilo nel core
     Che qua, e la, per allegrezza ſalta:
     Loda e ringratia il ſuo ſommo Fattore
     Che quella notte gli occorra tant’alta
     E ſi rara auentura, d’ acquiſtare
     Baiardo quel deſtrier che non ha pare.

 [91]
Hauea quel Re gran tempo deſiato
     (Credo ch’altroue voi I’ riabbiate letto)
     IV hauer la buona Durindana a lato
     E caualcar quel corridor perfetto:
     E giá con piú di centomila armato
     Era venuto in Frária a queſto effetto,
     E con Rinaldo giá sfidato s’ era
     Per quel cauallo alla battaglia ſiera.