Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/497

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 [4]
Ben che ſu quella anchor brutta vedetta
     Maſſimamente contra voi, ch’appreffo
     Ceſare eſſendo, mentre Padua ſtretta
     Era d’ attedio: be ſapea che ſpeffo
     Per voi piú d’ una ſiamma ſu interdetta:
     E ſpento il fuoco anchor poi ch ſu meſſo
     Da villaggi e da templi, come piacque
     All’alta corteſia che con voi nacque.

 [5]
Io non parlo di queſto, ne di tanti
     Altri lor diſcorteſi e crudeli atti,
     Ma ſol di quel che trar da i faſſi i pianti
     Debbe poter, qual volta ſé ne tratti,
     Quel di Signor che la famiglia inanti
     Voſtra mandaſte, la doue ritratti
     Da i legni lor con importuni auſpici
     S’erano in luogo ſorte gl’inimici.

 [6]
Qual Hettorre & Enea, ſin detro a i ſlutti
     Per abbruciar le naui greche andaro,
     Vn’Hercol vidi, e vn’ Aleſandro indutti
     Da troppo ardir, partirli a paro a paro,
     E ſpronado i deſtrier: paſſarci tutti
     E i nemici turbar ſin nel riparo,
     E gir ſi inanzi, ch’ai fecondo molto
     Aſpro ſu il Ritornare e al primo tolto,

 [7]
Saluoſſi il Ferruſſin, reſto il Cantelmo:
     Che cor Duca di Sora, che conſiglio
     Fu allhora il tuo? che trar vederti l’elmo
     Fra mille ſpade al generoſo figlio:
     E menar pſo a naue, e fopra vn ſchelmo
     Troncargli il capo, ben mi marauiglio
     Che darti morte lo ſpettacol ſolo
     Non potè, quanto il ferro a tuo ſigliuolo.

 [8]
SchiauO crudele, Ode hai tu il modo appſo
     De la militia? i qual Scythia s’ intède
     Ch’uccider ſi debba vn poi che glie pſo?
     Che rende l’arme, e piú non ſi difende?
     Dunque vccideſti lui, perche ha difeſo
     La patria, il Sole a torto hoggi riſplende
     Crudel ſeculo, poi che pieno fei
     Di Thyeſti: di Tantali: e di Atrei.

 [9]
Feſti Barbar crudel del capo ſcemo
     Il piú ardito garzon, che di ſua etade
     Foſſe da vn polo a l’altro, e da l’eſtremo
     Lito de gl’indi, a quello oue il Sol cade,
     Potea in Anthropophago i Polyphemo
     La beltá e gli anni ſuoi trouar pietade,
     Ma non in te, piú crudo e piú fellone
     D’ogni Cyclope e d’ogni Leſtrigone.

 [10]
Simile eſempio non credo che ſia
     Fra gli antiqui guerrier, di quai li ſtudi
     Tutti fur gentilezza e corteſia
     Ne dopo la vittoria erano crudi,
     Bradamante non ſol non era ria
     A quei e’ hauea toccado lor gli feudi
     Fatto vſcir de la fella, ma tenea
     Loro i caualli e rimontar facea.

 [11]
Di queſta donna valoroſa e bella
     Io vi diſſi di fopra, che abbattuto
     Haueua Serpetin quel da la Stella:
     Gradonio di Voltema: e Ferrauto
     E ciaſcun d’effi poi rimeſſo in fella
     E diſſi anchor che’l terzo era venuto
     Da lei madato a disfidar Ruggiero
     La doue era ſtimata vn caualliero.