Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/51

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canto secondo 17


 [12]
Volta il cauallo e ne la ſelua folta
     Lo caccia per vn aſpro e ſtretto calle:
     E ſpeſſo il viſo ſmorto a dietro volta;
     Che le par che Rinaldo habbia alle ſpalle.
     Fuggendo non hauea fatto via molta
     Che ſcontro vn eremita in vna valle
     Ch’hauea lunga la barba a mezzo il petto
     Deuoto e venerabile d’aſpetto.

 [13]
Dagli anni e dal digiuno attenuato
     Sopra vn lento aſinel ſe ne veniua;
     E parea più ch’alcun foſſe mai ſtato
     Di coſcienza ſcrupoloſa e ſchiua.
     Come egli vide il viſo delicato
     De la donzella che ſopra gli arriua
     Debil quantunque e mal gagliarda foſſe
     Tutta per carita ſe gli commoſſe.

 [14]
La donna al fraticel chiede la via
     Che la conduca ad vn porto di mare
     Perche leuar di Francia ſi vorria
     Per non vdir Rinaldo nominare.
     Il frate che ſapea negromanzia
     Non ceſſa la donzella confortare
     Che preſto la trarra d’ogni periglio;
     Ed ad vna ſua taſca die di piglio.

 [15]
Traſſene vn libro e moſtro grande effetto;
     Che legger non fini la prima faccia
     Ch’uſcir fa vn ſpirto in forma di valletto
     E gli commanda quanto vuol ch’el faccia.
     Quel ſe ne va da la ſcrittura aſtretto
     Doue i dui cauallieri a faccia a faccia
     Eran nel boſco e non ſtauano al rezzo;
     Fra’ quali entro con grande audacia in mezzo.

 [16]
Per corteſia (diſſe) vn di voi mi moſtre
     Quando anco vccida l’altro che gli vaglia:
     Che merto aurete alle fatiche voſtre
     Finita che tra voi ſia la battaglia
     Se ’l conte Orlando ſenza liti o gioſtre
     E ſenza pur hauer rotta vna maglia
     Verſo Parigi mena la donzella
     Che v’ha condotti a queſta pugna fella?

 [17]
Vicino vn miglio ho ritrouato Orlando
     Che ne va con Angelica a Parigi,
     Di voi ridendo inſieme e motteggiando
     Che ſenza frutto alcun ſiate in litigi.
     Il meglio forſe vi ſarebbe: hor quando
     Non ſon più lungi: a ſeguir lor veſtigi,
     Che ſ’in Parigi Orlando la puo hauere
     Non ve la laſcia mai più riuedere.

 [18]
Veduto haureſte i cauallier turbarſi
     A quel annuntio: e meſti e ſbigottiti
     Senza occhi e ſenza mente nominarſi;
     Che gli haueſſe il riual coſi ſcherniti,
     Ma il buō Rinaldo al ſuo cauallo trarſi
     Con ſoſpir che parean del fuoco vſciti
     E giurar per iſdegno e per furore:
     Se giungea Orlando di cauargli il core.

 [19]
E doue aſpetta il ſuo Baiardo paſſa
     Et ſopra vi ſi lancia e via galoppa
     Ne al cauallier ch’a pie nel boſco laſſa
     Pur dice a Dio non che lo ’nuiti in groppa.
     L’animoſo cauallo vrta e fracaſſa
     Punto dal ſuo ſignor cio ch’egli ’ntoppa:
     Non ponno foſſe o fiumi o ſaſſi o ſpine
     Far che dal corſo il corridor decline.