Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[95]
Si come il Lupo che di preda vada
Carco alla tana, e quando piú ſi crede
D’effer ſicur: dal cacciator la ſtrada
E da ſuoi cani attrauerſar ſi vede,
Getta la Coma: e doue appar men rada
La ſcura macchia inazi, affretta il piede:
Giá men preſti non fur quelli a ſuggire
Che li ſuſſon queſt’ altri ad aſſalire.
[96]
Non pur la Dona e l’arme vi laſciaro
Ma de caualli anchor laſciaron molti,
E da riue e da grotte ſi lanciaro
Parendo lor coſi d’effer piú ſciolti,
Il che alle Donne & a Ruggier ſu caro
Che tre di quei caualli hebbono tolti
Per portar qlle tre, che’l giorno d’ hieri
Feron ſudar le groppe a i tre deſtrieri.
[97]
Quindi eſpediti ſegueno la ſtrada
Verſo l’infame e diſpietata villa,
Voglion che ſeco quella vecchia vada
Per veder la vendetta di Druſilla,
Ella che teme che non ben le accada
Lo niega idarno, e piage e grida e ſtrilla
Ma per ſorza Ruggier la leua in groppa
Del buon Frontino, e via co lei galoppa.
[98]
Giúfeno in ſomma onde vedeSo al baffo
Di molte caſe vn ricco borgo e groſſo:
Che nò ferraua d’alcun lato il paſſo
Perche ne muro intorno hauea ne ſoſſo:
Hauea nel mezo vn rileuato ſaſſo
Ch’ un’ alta rocca foſtenea fu’I doſſo:
A qlla ſi drizzar con gran baldanza
Ch’effer ſapean di Marganor la ſtanza.
[99]
Toſto che ſon nel Borgo alcuni fanti
Che v’ erano alla guardia de l’entrata
Dietro chiudon la ſbarra, e giá d’auanti
Veggion che l’altra vſcita era ferrata:
Et ecco Marganorre e ſeco alquanti
A pie, e a cauallo, e tutta gente armata:
Che con breui parole, ma orgoglioſe
La ria coſtuma di ſua terra eſpofe.
[100]
Marphiſa laqual prima hauea comporta
Con Bradamante e con Ruggier la coſa
Gli ſprono incOtro in cambio di riſpoſta,
E com’era poſſente e valoroſa
Senza ch’abballi lacia o che ſia poſta
In opra quella ſpada ſi famoſa,
Col pugno in guiſa l’elmo gli martella
Che lo fa tramortir fopra la fella.
[101]
Con Marphiſa la giouane di Francia
Spige a vn tépo il deſtrier, ne Ruggier reſta:
Ma co tato valor corre la lacia
Che fei: ſenza leuarſela di reſta
N’uccide, vno ferito ne la pancia,
Duo nel petto, vn nel collo, vn ne la teſta
Nel feſto che ſuggia l’haſta ſi roppe
Ch’entro alle ſchene e riuſci alle poppe,
[102]
La ſigliuola d’Amon quanti ne tocca
Con la ſua lancia d’ or tanti n’ atterra,
Fulmine par che’l Cielo ardendo ſcocca
Che ciò ch’incótra ſpezza e getta a terra,
Il popul ſgóbra, chi verſo la rocca,
Chi verſo il piano, altri ſi chiude e ferra:
Chi ne le chieſe, e chi ne le ſue caſe:
Ne ſuor ch morti i piazza huomo rimaſe