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Coſi giá ſu ch Marganorre intorno
Fece tremar, douunqs vdiaſi il nome,
Hor vèuto e chi gli ha ſpezzato il corno
Di tanto orgoglio, e ſi le ſorze dome,
Che gli puon far fin’ a bambini ſcorno,
Chi pelargli la barba, e chi le chiome,
Quindi Ruggiero e le Donzelle il paſſo
Alla rocca voltar ch’era ſui fallo.
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La die ſenza contratto in poter loro
Chi v’era dentro, e coſi i ricchi arneſi,
Ch’ in parte meſſi a ſacco, in parte ſoro
Dati ad Vllania, & a compagni oſſeſi,
Ricourato vi ſu lo ſcudo d’oro,
E quei tre Re e’ hauea il Tyranno preſi:
Liquai venendo quiui, come parmi
D’hauerui detto: erano a pie fenz’armi.
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Perche dal di che fur tolti di fella
Da Bradamate, a pie ſempre eran’iti
Senz’ arme, in copagnia de la Donzella
Laqual venia dafi lontani liti,
Non ſo ſé meglio o peggio ſu di quella
Che di lor’ armi non ſuſſon guerniti,
Era ben meglio eſſer da lor difeſa,
Ma peggio assai ſé ne perdean l’impreſa.
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Perche ſtata faria com’eran tutte
Quelle ch’armate hauean ſeco le ſcorte,
AI cimitero miſere condutte
De i duo ſratelli, e in ſacriſicio morte,
Glie pur me ch morir: moſtrar le brutte
E diſhoneſte parti: duro e ſorte,
E ſemp qſto e ogn’ altro obbrobrio amorza
Il poter dir che le ſia fatto a ſorza.
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Prima ch’indi ſi partan le guerriere
Fan venir gli habitanti a giuramento,
Che daranno i mariti alle mogliere
De la terra e del tutto il reggimento,
E caſtigato con pene ſeuere
Sara chi cOtraſtare habbia ardimento,
In ſomma ql ch’altroue e del marito
Che ſia qui de la moglie e ſtatuito.
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Poi ſi feccion promettere ch’a quanti
Mai verrian quiui, non darian ricetto,
O ſoſion cauallieri, o ſoſſon fanti,
Ne’ntrar li laſcerian pur ſotto vii tetto,
Se per dio non giuraſſino e per fanti
O s’altro giuramento v’e piú ſtretto,
Che farian ſempre de le donne amici
E de i nimici lor ſempre nimici.
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E s’hauranno in ql tempo, e ſé faranno
Tardi o piú toſto mai per hauer moglie,
Che ſempre a qlle ſudditi faranno
E vbbidienti a tutte le lor voglie:
Tornar Marphiſa prima ch’efea l’anno
Diſſe, e che perdan gli arbori le ſoglie,
E ſé la legge in vſo non trouaſſe
Fuoco e ruina il Borgo s’aſpetaffe.
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Ne quindi ſi partir che de l’immondo
Luogo dou’era, ſer Druſilla torre,
E col marito in vno Auel, fecondo
Ch’ iui potean piú riccamente porre,
La vecchia facea in tanto rubicondo
Con lo ſtimulo il doſſo a Marganorre,
Sol ſi dolea di non hauer tal lena
Che poteſſe non dar triegua alla pena.