Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/546

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Smeta co pochi, oue in piú lieue barca
     Ha Brigliadoro e l’altre coſe care,
     Tra legno e legno taciturno varca
     Fin che ſi troua in piú ſicuro mare,
     Da ſuoi lontan che Dudon pine e carca
     E mena a conditioni acri & amare,
     Gli arde il ſoco: il mar forbe il ferro ſtrugge
     Egli che ne cagion via ſé ne ſugge.

 [9]
Fugge Agramate & ha con lui Sobrino
     Con cui ſi duol di no gli hauer creduto:
     Quando preuide con occhio diuino
     E’l mal gli annútio e’ hor gli e auuenuto:
     Ma torniamo ad Orlando paladino
     Ch prima che Biſerta habbia altro aiuto
     Conſiglia Aſtolfo che la getti in terra:
     Si che a Fracia mai piú no faccia guerra

 [10]
E coſi ſu publicamente detto
     Che’l capo í arme al terzo di ſia íſtrutto:
     Molti nauili Aſtolfo a queſto effetto
     Tenuti hauea, ne Dudo n’ hebbe il tutto,
     Di quai diede il gouerno a Sanſonetto
     Si buò guerrier al mar come all’aſciuto:
     E quel ſi poſe, in ſu l’anchore ſorto
     Cotra a Biſerta, u miglio appſſo al porto

 [11]
Come veri chriſtiani Aſtolfo e Orlando
     Che ſenza Dio nò vano a riſchio alcuo:
     Ne l’eſercito fan publico bando
     Che ſieno oration fatte & digiuno,
     E che ſi troui il terzo giorno: quando
     Si dará il ſegno: apparecchiato ogniuno
     Per eſpugnar Biſerta: che data hanno
     Vita che s’ habbia, a fuoco e

 [12]
E coſi poi che le aſtinentie e i voti
     Deuotamète celebrati ſoro,
     Parenti amici, e glialtri infíeme noti
     Si cominciaro a conuitar tra loro,
     Dato reſtauro a corpi eſhauſti e voti
     Abbracciandoli inſieme lachrymoro,
     Tra loro vſando i modi e le parole
     Che tra i piú cari al dipartir ſi ſuole.

 [13]
Dentro a biſerta i ſacerdoti fanti
     Supplicando col populo dolente,
     Battonſi il petto, e con dirotti pianti
     Chiamano il lor Machon ch nulla ſente,
     Quante vigilie: quante oſſerte, quanti
     Doni promeſſi ſon priuatamente,
     Quanto in publico tèpli, ſtatue, altari,
     Memoria eterna de lor caſi amari.

 [14]
E poi che dal Cadi ſu benedetto
     Preſe il populo l’arme, e torno al muro:
     Anchor giacea col ſuo Tithon nel letto
     La bella Aurora, & era il cielo oſcuro,
     Quado Aſtolfo da vn cato, e Sanſonetto
     Da un’ altro: armati a gli ordini lor ſuro,
     E poi che’l ſegno che die il conte: vdiro
     Biſerta con grande impeto aſſaliro.

 [15]
Hauea Biſerta da duo canti il- mare
     Sedea da glialtri duo nel lito aſciutto,
     Con fabrica eccellente e ſingulare
     Fu antiquamente il ſuo muro còſtrutto,
     Poco altro ha che l’aiuti o la ripare:
     Che poi che’l re Brazardo ſu ridutto
     Dentro da qlla, pochi maſtri, e poco
     Potè hauer tempo a riparare il loco,