Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/559

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 [28]
A ſi grande vopo come era douendo
     Condurli col Signor di Sericana:
     Ch’ oltre che di valor foſſe tremendo
     Sapea c’hauea Baiardo e Durindana,
     l’altra armatura non la conoſcendo
     Non apprezzo per coſa ſi foprana,
     Come chi ne ſé proua apprezzo quella:
     Per buona ſi, ma per piú ricca e bella.

 [29]
E perche gli facean poco meſtiero
     L’arme, ch’era inuiolabile e affatato,
     Contento ſu che l’haueſſe Oliuiero
     Il brando no, che ſel poſe egli a lato,
     A Brandimarte conſegno il deſtriero:
     Coſi diuiſo & vgualmente dato
     Volſe che foſſe a ciaſchadun cOpagno
     Ch’infieme ſi trouar di ql guadagno.

 [30]
Pel di de la battaglia ogni guerriero
     Studia hauer ricco e nuouo habito i doſſo,
     Orlando riccamar fa nel quartiero
     l’alto Babel dal ſulmine percoſſo,
     Vn can d’argento hauer vuole Oliuiero
     Ch giaccia, e che la laſſa habbia fu’l doſſo,
     Co vn motto ch dica, ſin che vegna,
     E vuol d’oro la veſta: e di ſé degna.

 [31]
Fece diſegno Brandimarte il giorno
     De la battaglia, per amor del padre
     E per ſuo honor: di non andare adorno
     Se non di fopraueſte oſcure & adre,
     Fiordiligi le ſé, con ſregio intorno
     Quanto piú ſeppe far belle e leggiadre:
     Di ricche gemme il ſregio era conteſto
     D’ u ſchietto drappo e tutto nero il reſto.

 [32]
Fece la Donna di ſua man le fopra-
     Veſti, a cui l’arme conuerrian piú ſine,
     De quai l’ofbergo il cauallier ſi cuopra
     E la groppa al cauallo e’l petto e’l crine:
     Ma da quel di che comincio queſt’opra
     Continuando a quel che le die ſine,
     E dopo anchora, mai ſegno di riſo
     Far non potè, ne d’allegrezza in viſo.

 [33]
Sempre ha timor nel cor: ſemp tormento
     Che Brandimarte ſuo non le ſia tolto,
     Giá l’ha veduto in cento lochi e cento
     In gran battaglie e periglioſe auuolto,
     Ne mai, come hora, ſimile ſpauèto
     Le agghiaccio il ſague, e ipallidille ilvolto
     E queſta nouita d’ hauer timore
     Le fa tremar di doppia tema il core.

 [34]
Poi ch ſon d’arme e d’ogni arneſe i púto
     Alzano al vento i cauallier le vele,
     Adolfo e Sanſonetto con l’affunto
     Riman del grande eſercito fedele,
     Fiordiligi col cor di timor punto
     Empiendo il ciel di voti e di querele
     Quanto con viſta ſeguitar le puote
     Segue le vele in alto mar remote.

 [35]
Aſtolfo a gran fatica e Sanſonetto
     Potè leuarla da mirar ne l’onda
     E íitrarla al palagio, oue fu’l letto
     La laſciaro affannata e tremebonda,
     Portane in tanto il bel numero eletto
     De i tre buon cauallier l’aura feconda
     Ando il legno a trouar l’iſola al dritto
     Oue far ſi douea tanto conflitto.