Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[100]
Padre del ciel da ſra gli eletti tuoi
Spiriti, luogo al Martyr tuo fedele,
Che giunto al ſin de tempeſtofi ſuoi
Viaggi, in porto hormai lega le vele,
Ah Durindana, dunque eſſer tu puoi
Al tuo Signore Orlado ſi crudele?
Ch la piū grata copagnia e piū ſida
Ch’egli habbia al modo: inazi tu gli vccida
[101]
Di ferro vn cerchio groſſo era duo dita
Intorno all’elmo: e ſu tagliato e rotto
Dal grauiſſimo colpo, e ſu partita
La cuffia de l’acciar ch’era di ſotto,
Brandimarte co faccia ſbigottita
Giū del deſtrier ſi riuerſcio di botto
E ſuor del capo ſé co larga vena
Correr di ſangue vn fiume in ſu l’arena.
[102]
Il Còte ſi riſente e gliocchi gira
Et ha il ſuo Brādimarte in terra ſcorto
E fopra in atto il Serican gli mira
Che bé conoſcer può ch glie l’ha morto
NO ſo ſé in lui potè piū il duolo o l’ira
Ma da piangere il tempo hauea ſi corto,
Ch reſto il duolo, e l’ira vſci piū í fretta:
Ma tèpo e homai ch ſine al cato io metta.
CANTO XLII
[1]
Qual (s’eſſer può) catena di Diamante?
Fara che l’ira ſerui ordine e modo
Che no traſcorra oltre al preferitto inante?
Quando perſona che co ſaldo chiodo
T’habbia giā ſiſſa Amor nel cor coſtate,
Tu vegga o per violentia o per inganno
Patire o dishonore o mortai danno?
[2]
E s’a crudel s’ad inhumano effetto
Quell’impeto talhor l’animo ſuia:
Merita eſcuſa, perche allhor del petto
NO ha ragione imperio ne balia,
Achille poi che ſotto il falſo elmetto
Vide Patroclo inſanguinar la via
D’uccider chi l’ucciſe no ſu ſatio
Se noi trahea: ſé no ne facea ſtratio.
[3]
Inuitto Alſonſo ſimile ira acceſe
La voſtra gente, il di che vi percoſſe
La ſrOte il graue ſaſſo, e ſi v’oſſèſe
Ch’ognun penſo che l’alma gita foſſe:
l’acceſe in tal furor: che nò difeſe
Voſtri inimici, argini, o mura, o foſſe
Che no ſoſſino inſieme tutti morti
Senza laſciar chi la nouella porti.