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Il vederui cader cauſo il dolore
Che' i voſtri a furor molte e a crudeltade
S’erauate in pie voi, ſorſè minore
Licentia hauriano hauute le lor ſpade,
Eraui assai che la Baſtia in manche hore
V’haueſte ritornata in poteſtade,
Che tolta in giorni a voi non era ſtata,
Da gente Cordoueſe e di Granata,
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Forſè ſu da Dio vindice permeſſo
Che vi trouaſte a quel caſo impedito,
Accio che’l crudo e federato ecceſſo
Che dianzi fatto hauean, foſſe punito,
Che poi ch’in lor man vinto ſi ſu meſſo
11 miſer Veſtidel laſſo e ferito:
Senz’arme ſu tra cento ſpade vcciſo
Dal popul la piú parte circòcifo.
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Ma perch’ io vo cócludere: vi dico
Che neſſun’ altra quell’ira pareggia
QuAdo Signor, parente, o ſotio antico
Dinanzi a gliocchi ingiuriar ti veggia,
Dunque e ben dritto per ſi caro amico
Che fubit’ira il cor d’Orlando ſeggia:
Che de l’horribil colpo che gli diede
Il Re Gradaſſo, morto in terra il vede.
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Qual Nomade paſtor che vedut’ habbia
Fuggir ſtrifeiando l’horrido ſerpente
Che il ſigliuol che giocaua ne la ſabbia
Veciſo gli ha col venenoſo dente,
Stringe il baſton co colera e co rabbia,
Tal la ſpada d’ ognialtra piú tagliente
Stringe co ira il cauallier d’ Anglante,
Il primo che trouo fu’l Re Agramante,
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Che ſanguinoſo e de la ſpada priuo
Co mezo ſcudo: e co l’elmo diſciolto,
E ferito in piú parti ch’io no ſcriuo
S’era di man di Brandimarte tolto,
Come di pie all’aſtor ſparuier mal viuo
A cui laſcio alla coda inuido o ſtolto,
Orlando giunſe e meſſe il colpo giuſto
Oue il capo ſi termina col buſto.
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Sciolto era l’elmo, e diſarmato il collo
Si che lo taglio netto come vn giunco,
Cadde, e die nel ſabbion l’ultimo crollo
Del regnator di Lybia il graue trunco: ’
Corſe lo ſpirto all’aque, onde tirollo
CharO nel legno ſuo col graſſio adúco,
Orlando fopra lui no ſi ritarda
Ma troua il Serican co Baliſarda.
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Come vide Gradaſſo d’ Agramante
Cadere il buſto dal capo diuiſo,
Quel ch’accaduto mai nò gliera inante
Tremo nel core: e ſi ſmarri nel viſo,
E all’arriuar del cauallier d’ Anglante
Preſago del ſuo mal panie cOquiſo,
Per ſchermo ſuo partito alcun no preſe
Quando il colpo mortai fopra gli ſcefe.
[11]
Orlando lo feri nel deſtro ſianco
Sotto l’ultima coſta, e il ferro immerſo
Nel vètre vn palmo, vſci dal lato maco
Di ſangue fin’ all’elſa tutto aſperfo,
Moſtro bè che di man ſu del piú ſranco
E del meglior guerrier de l’uniuerfo
Il colpo, ch’un Signor coduffe a morte
Di cui no era in Pagania il piú ſorte.