Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/620

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 [2]
Coſi all’incontro quanto piú depreſſo
     Quato e piú l’huom di qſta ruota al ſodo
     Tanto a quel punto piú ſi troua appretto
     C ha da ſalir ſé de girarti in tondo,
     Alcun fu’l ceppo quaſi il capo ha meſſo
     Ch l’altro giorno ha dato legge al mòdo,
     Seruio e Mario, e Vétidio l’nano moſtro
     Al tempo antico, e il Re Luigi al noſtro.

 [3]
Il Re luigi ſuocero del figlio
     Del Duca mio, che rotto a Santo Albino
     E giunto al ſuo nimico ne l’artiglio
     A reſtar ſenza capo ſu vicino,
     Scorie di qſto ancho maggior periglio
     Nò molto inazi il gran Mathia Coruino:
     Poi l’un de Franchi paſſato quel punto,
     l’altro al Regno de gli Vngari ſu affúto

 [4]
Si vede per gli eſſempii: di che piene
     Sono l’antiche e le moderne hiſtorie,
     Ch’I béva dietro al male, e’l male al bene
     E ſin ſon l’un de l’altro, e biaſmi e glorie,
     E che ſidarſi a l’huom non ſi conuiene
     In ſuo theſor: ſuo regno, e ſue vittorie,
     Ne diſperarfi per Fortuna auuerſa
     Che ſempre la ſua ruota in giro verſa.

 [5]
Ruggier per la vittoria e’ hauea hauuto
     Di Leone, e del padre Imperatore,
     In tanta confidentia era venuto
     Di ſua fortuna, e di ſuo gran valore,
     Che ſenza compagnia fenz’ altro aiuto
     Di poter egli ſol gli daua il core
     Fra ceto a pie e a cauallo armate ſquadre
     Vccider di ſua mano il figlio e il padre.

 [6]
Ma quella, che non vuol che ſi prometta
     Alcun di lei: gli moſtro in pochi giorni
     Come toſto alzi, e toſto al baffo metta
     E toſto auuerſa, e toſto amica torni,
     Lo ſé conoſcer quiui da chi in fretta
     A proccacciargli andò diſagi e ſcorni,
     Dal cauallier che ne la pugna ſiera
     Di man fuggito a gran fatica gli era.

 [7]
Coſtui fece ad Vngiardo ſaper come
     Quiui il Guerrier: e’ hauea le genti rotte
     Di Coſtantino, e per molt’ anni dome:
     Stato era il giorno e vi ſtaria la notte:
     E che Fortuna preſa per le chiome
     Senza che piú trauagli, o che piú lotte
     Dará al ſuo Re, ſé fa coſtui prigione:
     Ch’ a Bulgari lui preſo: il giogo pone.

 [8]
Vngiardo da la gente che ſuggita
     De la battaglia a lui s’era ridutta:
     (Ch’ a parte a parte v’ arriuo inſinita
     Perdi’ al ponte paſſar non potea tutta:)
     Sapea come la ſtrage era ſeguita
     Che la meta de Greci hauea diſtrutta,
     E come vn Cauallier ſolo era ſtato
     Ch’ u capo rotto: e l’altro hauea faluato.

 [9]
E che ſia da ſé ſteffo ſenza caccia
     Venuto a dar del capo ne la rete,
     Si marauiglia: e moſtra che gli piaccia
     Con viſo e geſti e con parole liete,
     Aſpetta che Ruggier dormèdo giaccia
     Poi manda le ſue gente chete chete,
     E fa il buon cauallier ch’alcun ſoſpetto
     Di queſto non hauea: prender nel letto.