Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/648

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 [108]
E ch’a difender la ſua cauſa era atto
     Senza torre in aiuto ſuo veruno,
     E che ſperaua di moſtrargli in fatto,
     Ch’assai n’haurebbe e ſorſè troppo d’ úo,
     Quiui Rinaldo: quiui Orlando tratto
     qui il Marcheſe, e’l figlio biaco, e’l bruo,
     Dudon, Marphiſa, cótra il Pagan fiero,
     S’eran p la difeſa di Ruggiero.

 [109]
Moſtrando ch’eſſendo egli nuouo ſpofo
     Non douea conturbar le proprie nozze,
     Ruggier riſpoſe lor: ſtate in ripoſo
     Che per me ſoran qſte ſcuſe ſozze,
     l’arme che tolſe al Tartaro famoſo
     Venero, e fur tutte le lunghe mozze
     Gli ſproni il Cote Orlado a Ruggier ſtrife
     E Carlo al ſiaco la ſpada gli cinſe.

 [110]
Bradamante e Marphiſa la corazza
     Poſta gli haueano, e tutto l’altro arneſe,
     Tenne Aſtolfo il deſtrier di buona razza
     Tenne la ſtaffa il figlio del Daneſe,
     Feron d’ intorno far ſubito piazza
     Rinaldo Namo & Oliuier Marcheſe
     Cacciaro in fretta ognun de lo ſteccato.
     A tal biſogni ſempre apparecchiato,

 [111]
Donne e donzelle con pallida faccia
     Timide a guiſa di columbe ſtanno
     Che da granoſi paſchi a i nidi caccia
     Rabbia de venti che ſremèdo vanno,
     Con tuoni e lampi e’l nero aer minaccia
     Gradine e pioggia, e a capi ſtrage e dano
     Timide ſtano per Ruggier: che male
     A quel fiero Pagan lor parea vguale.

 [112]
Coſi a tutta la plebe: e alla piú parte
     De i cauallieri e de i baron parea:
     Che di memoria anchor lor non ſi parte
     Quel ch’in Parigi il Pagan fatto hauea,
     Che ſolo a ferro e a fuoco vna gran parte
     N’ hauea diſtrutta, e anchor vi rimanea
     E rimarra p molti giorni il ſegno:
     Ne maggior dano altrode hebbe ql fgno

 [113]
Tremaua piú ch’a tutti glialtri il core
     A Bradamante, non ch’ella credeſſe
     Che’l Saracin di ſorza e del valore
     Ch vien dal cor, piú di Ruggier poteſſe,
     Ne che ragion, che ſpeffo da l’honore
     A chi l’ha ſeco, Rodomonte haueſſe,
     Pur ſtare ella non può ſenza ſoſpetto:
     Che di temere amando ha degno effetto.

 [114]
O quanto volentier fopra le tolta
     l’impreſa hauria di qlla pugna incerta,
     Anchor che rimaner di vita ſciolta
     Per quella foſſe ſtata piú che certa,
     Hauria eletto a morir piú d’una volta
     Se può piú d’ una morte eſſer foſſerta
     Piú toſto che patir che’l ſuo conſorte
     Si poneſſe a pericol de la morte.

 [115]
Ma non fa ritrouar priego che vaglia
     Perche Ruggiero a lei l’impfa laſci,
     A riguardare adúque la battaglia
     Con meſto viſo e cor trepido ſtaffi.
     Quinci Ruggier: qndi il Pagan ſi ſcaglia
     E vengonſi a trouar co i ferri baffi
     Le lancie all’incontrar paruer di gielo
     I tronchi augelli a ſalir verſo il cielo.