Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/647

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 [100]
Vedeſi quiui chi e buon caualliero
     Che vi ſon mille lancie il giorno rotte,
     Fanſi battaglie a piedi & a deſtriero
     Altre accoppiate: altre confuſe in ſrotte,
     Piú de glialtri valor moſtra Ruggiero
     Che vince ſemp: e gioſtra il di e la notte.
     E coſi in danza in lotta, & in ogni opra
     Sempre con molto honor reſta di fopra.

 [101]
L’ultimo di ne l’hora che’l ſolène
     Conuito era a gran feſta incominciato,
     Che Carlo a man finiſtra Ruggier tene
     E Bradamante hauea dal deſtro lato
     Di verſo la campagna in fretta véne
     Contra le mèſe vn caualliero armato,
     Tutto copto egli e’l deſtrier di nero
     Di gran perſona e di ſembiante altiero.

 [102]
Queſt’era il Re d’Algier: ch p lo ſcorno
     Che gli ſé fopra il ponte la Donzella:
     Giurato hauea di nò porſi arme ítorno:
     Ne ſtringer ſpada, ne montare in fella,
     Fin ch nò foſſe vn’ano u meſe e giorno
     Stato come Eremita entro vna cella,
     Coſi a quel tépo ſolean per ſé ſteffi
     Punirli i cauallier di tali ecceſſi.

 [103]
Se bé di Carlo in qſto mezo inteſe
     E del Re ſuo Signore ogni ſucceſſo:
     Per non diſdirſi non piú l’arme pſe
     Che ſé non pteneſſe il fatto ad eſſo:
     Ma poi ch tutto l’anno e tutto’l meſe
     Vede ſinito, e tutto’l giorno appſſo:
     Co nuoue arme e cauallo e ſpada e lacia
     Alla Corte hor ne vien quiui di Francia

 [104]
Séza ſmontar, ſenza chinar la teſta:
     E ſenza ſegno alcun di riuerétia
     Moſtra Carlo ſprezzar con la ſua geſta
     E de tanti Signor l’alta preſentia,
     Marauiglioſo e attonito ognun reſta
     Che ſi pigli coſtui tanta licétia:
     Laſciano i cibi e laſcian le parole
     Per aſcoltar ciò che’l guerrier dir vuole,

 [105]
Poi ch ſu a Carlo & a Ruggiero a ſronte
     Con alta voce & orgoglioſo grido
     Son (diſſe) il Re di Sarza Rodomonte
     Che te Ruggiero alla battaglia sfido,
     E qui ti vo, prima che’l Sol tramonte:
     Prouar, ch’al tuo Signor fei (lato inſido
     E che non merti (che fei traditore)
     Fra queſti cauallieri alcuno honore.

 [106]
Bé che tua fellonia ſi vegga aperta
     Perche eſſendo chriſtian nò poi negarla,
     Pur per farla apparere ancho piú certa
     In queſto campo végoti a prouarla,
     E ſé pſona hai qui: che faccia oſſerta
     Di combatter per te: voglio accettarla
     Se no baſta vna, e quattro e fei n’ accetto
     E a tutte manterrò quel ch’io t’ho detto.

 [107]
Ruggiero a quel parlar ritto leuoſſe
     E con licétia riſpoſe di Carlo
     Che mètiua egli, e qualunqu’ altro foſſe
     Che traditor voleſſe nominarlo,
     Che ſempre col ſuo Re coſi portoſſe
     Che giuſtaméte alcun nò può biaſmarlo
     E ch’era apparecchiato foſtenere
     Che verſo lui ſé ſempre il ſuo douere.