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Nò ſtette molto a vſcir ſuor de la porta
l’Incantator: ch’udí ’l ſuono e la voce.
L’alato corridor per l’aria il porta
Cótra coſtei: ch ſembra huomo feroce,
La Donna da principio ſi conforta
Che vede che colui poco le nuoce,
Non porta lancia ne ſpada ne mazza
Ch’a ſorar l’habbia o ròper la corazza.
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Da la finiſtra ſol lo ſcudo hauea
Tutto coperto di ſeta vermiglia,
Ne la man deſtra vn libro: onde facea
Naſcer leggendo l’alta marauiglia:
Che la lancia talhor correr parea
E fatto hauea a piú d’un batter le ciglia,
Tal’hor parea ferir co mazza o ſtocco,
E lótano era: e non hauea alcun tocco.
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Non e ſinto il deſtrier ma naturale
Ch’una giumenta genero d’un Gryfo
Simile al padre hauea la piuma: e l’ale:
Li piedi anteriori: il capo: e il griſo
In tutte l’alte membra parea quale
Era la madre: e chiamaſi Hippogryfo,
Che ne i moti Rhiphei vegon: ma rari:
Molto di la dagli aghiacciati mari.
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Quiui per ſorza lo tiro d’ incanto
E poi che l’hebbe: ad altro non atteſe,
E con ſtudio e fatica opero tanto
Ch’ aſella e briglia il caualco i vn meſe:
Coſi ch’in terra: e in aria: e in ogni cato
Lo facea volteggiar ſenza cóteſe
Non ſintion d’incanto: come il reſto:
Ma vero e naturai ſi vedea queſto.
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Del Mago ogn’ altra coſa era ſigmento:
Che comparir facea pel roſſo il giallo,
Ma con la Donna non ſu di momento:
Che per l’annel non puovedere in fallo,
Piú colpi tuttauia diſerra al vento,
E quinci e quindi ſpinge il ſuo cauallo,
E ſi dibatte e ſi trauaglia tutta,
Come era inanzi che veniſſe inſtrutta.
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E poi che eſercitata ſi ſu alquanto
Sopra il dſtrier: ſmotar volſe acho a piede
Per poter meglio al ſin venir di quanto
La cauta Maga inſtruttion le diede,
Il Mago vien per far l’eſtremo incanto,
Che del fatto ripar ne fa ne crede,
Scuopre lo ſcudo e certo ſi profume,
Earla cadere con l’incantato lume.
[22]
Potea coſi ſcoprirlo al primo tratto
Senza tenere i cauallieri abada,
Ma gli piacea veder qualche bel tratto
Di correr 1* naſta, o di girar la ſpada,
Come ſi vede ch’all’attuto Gatto
Scherzar col topo alcua volta aggrada,
E poi che quel piacer gli viene a noia
Dargli di morſo e al ſin voler ch muoia.
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dico che ’l mago al gato e glialtri al topo
S’ aſſimigliar ne le battaglie dianzi,
Ma non s’ aſſimigliar giá coſi: dopo
Che con l’annel ſi ſé la Donna inanzi,
Attenta e ſiſſa ſtaua a quel ch’era vopo
Accio che nulla ſeco il Mago auanzi:
E come vide che lo ſcudo aperſe:
Chiuſe gli occhi e laſcio quiui caderſe.