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Ah laſſo io non potrei (ſeco dicea)
Sentir per mia cagion perir coſtei,
Troppo mia morte ſora acerba e rea
Se inanzi a me morir vedetti lei,
Ella e pur la mia donna: e la mia dea
Queſta e la luce pur de gliocchi miei,
Couien ch’a dritto e a torto p ſuo ſcápo
Pigli l’imprefa: e reſti morto in campo.
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Soch’io m’appiglio al torto, e al torto ſia
E ne morrò: ne queſto mi (conforta:
Se non ch’io ſo che per la morte mia
Si bella Dona ha da reſtar poi morta,
Vn ſol conſorto nel morir mi ſia:
Che ſel ſuo Polineſſo amor le porta
Chiaramente veder haura potuto,
Che nò s’è moſſo anchor p dark- aiuto.
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E me: che tato eſpreffamente ha oſſeſo:
Vedrá per lei ſaluare a morir giunto:
Di mio fratello inſieme, il quale acceſo
Tato fuoco ha, vèdicherſimi a vn puto,
Ch’ io lo faro doler, poi che compreſo
Il ſine haura del ſuo crudele affluito:
Creduto vendicar haura il germano
E gli haura dato morte di ſua mano.
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Concluſo e’ hebbe queſto nel penſiero:
Nuoue arme ritrouo, nuouo cauallo:
E fopraueſte nere, e ſcudo nero:
Porto ſregiato a color verde giallo,
Per auentura ſi trouo vn feudiero
Ignoto in quel paeſe: e menato hallo,
E ſconoſciuto (come ho giá narrato)
S’ appreſento contra il fratello armato.
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Narrato v’ho come il fatto ſucceſſe *
Come ſu conoſciuto Ariodante,
Nò minor gaudio n’ hebbe il Re e’ haueſle
De la ſigliuola liberata inante,
Seco penſo: che mai non ſi poteſſe
Trouar vn piú fedele: e vero amante:
Che dopo tanta ingiuria: la difeſa
Di lei cotra il ſratel proprio hauea pſa.
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E per ſua inclination (ch’assai l’amaua)
E per li preghi di tutta la corte:
E di Rinaldo che piú d’altri inſtaua:
De la bella ſigliuola il fa conſorte,
La duchea d’Albania ch’ai Re tornaua
Dopo che Polineſſo hebbe la morte:
In miglior tempo difeader non puote,
Poi che la dona alla ſua ſiglia in dote.
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Rinaldo per Dalinda impetro gratia
Che ſé n’andò di tanto errore eſente,
Laqual per voto: e perche molto fatia
Era del mondo: a Dio volſe la mente,
Monacha s’ andò a render’ ſin in Datia,
E ſi leuo di Scotia inmantinente,
Ma tèpo e homai di ritrouar Ruggiero,
Che ſcorre il ciel ſu l’animai leggiero.
[17]
Benché Ruggier ſia d’ animo conſtante
Ne cangiato habbia il ſolito colore:
Io non gli voglio creder: che tremante
Nò habbia dètro piú che ſoglia il core,
Laſciato hauea di gran ſpatio diſtante
Tutta l’Europa: & era vſcito ſuore
Per molto ſpatio, il ſegno che preferitto
Hauea giá a nauiganti Hercole inuitto.