Se’l Svizzero condurre, o l’Alemanno
Si dee, bisogna ritrovare i nummi,
E tutto al servitor ne vien il danno.
Ho sempre inteso, e sempre chiaro fummi,
Ch’argento, che lor basti, non han mai
Vescovi, Cardinali, e Pastor summi.
Sia stolto, indotto, vil, sia peggio assai;
Farà quel ch’egli vuol, se posto insieme
Avrà tesoro e chi baiar vuol, bai.
Perciò gli avanzi, e le miserie estreme
Fansi, di che la misera famiglia
Vive affamata, e grida indarno, e freme.
Quanto è più ricco, tanto più assottiglia
La spesa, che i tre quarti si delibra
Por da canto di ciò, che l’anno piglia.
Da l’otto oncie per bocca, a mezza libra
Si vien di carne, e al pan, di cui la veccia
Nata con lui nè il loglio, fuor si cribra.
Come la carne, e ’l pan, così la feccia
Del vin si dà, c’ha seco una puntura,
Che più mortal non l’ha spiedo, nè freccia;
O ch’egli fila, e mostra la paura,
Ch’ebbe a dar volta di fiaccarsi il collo,
Sì che men mal saría ber l’acqua pura.
Se la bacchetta per levar satollo
Lasciasse il cappellan, mi starei cheto,
Se ben non gusta mai vitel, nè pollo.