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46 SATIRA

Ma non sai forse, come uscì poi lento
     Succedendo la guerra; e come volse
     Il Duca, che restasse in tutto spento?
Fin che quella durò, non me ne dolse;
     Mi dolse di veder, che poi la mano
     Chiusa restò, ch’ogni timor si sciolse.
Tanto più che l’ufficio di Melano,
     Poi che le leggi mi tacean fra l’armi,
     Bramar gli affitti suoi mi facea in vano.
Ricorsi al Duca: o voi, Signor, levarmi
     Dovete di bisogno, o non v’incresca,
     Ch’io vada altra pastura a procacciarmi.
Grafagnini in quel tempo, essendo fresca
     La lor revoluzion, che spinto fuori
     Avea Marzocco a procacciar d’altr’esca,
Con lettere frequenti, e ambasciatori
     Replicavano al Duca, e facean fretta
     D’aver lor capi, e loro usati onori.
Fu di me fatta una improvvisa eletta,
     O fosse, perchè il termine era breve
     Di consigliar chi pel miglior si metta:
O pur fu appresso il mio Signor più leve
     Il bisogno de’ sudditi, che ’l mio;
     Di ch’obligo gli ho, quanto se gli deve.
Obligo gli ho del buon voler, più ch’io
     Mi contenti del dono, il quale è grande,
     Ma non molto conforme al mio desio.