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Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/512

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D'ARSITOFANE 256
Euripide
Et à che modo? perche pur anchora ne i giudicj sono per giudicare, ne vi sarà sedia de’l senato, perche il terzo dì de le feste di cercare è il giorno di mezzo.
Mnesiloco
Questa cosa medesima pur, & il morire aspetto. per ciò che le donne m’hanno qguatato, & ne i sacrifici de la dea Cerere sono per venire hoggi à predicar de la mia morte.
Euripide
Et perche mò?
Mnesiloco
Perche io fo tragedie, & dico male di loro.
Euripide
Per Nettuno tu patirßi anchor cose giuste, ma che machinatione & imaginatione hai tu da questo dì?
Mnesiloco
Che Agathon maestro di tragedie creda di venir à i sacrificj di Cerere.
Euripide
A che far? dimi.
Mnesiloco
A predicare fra le donne, & se bisognerà, à dire per me.
Euripide
Palesemente ò secretamente?
Mnesiloco
Secretamente, vestito con vesta di donna.
Euripide
Cosa e galante & terribile secondo i tuoi costumi. per ciò la fugazza è nostra per l’imaginare.
Euripide
Taci.
Mnesiloco
Che cosa gli è mo?
Euripide
Agathone vien fuora.
Mnesiloco
Et che è costui.
Euripide
Quello discregolato.