Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/123

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le ho rifiutato ciò ch’ella mi mostrò desiderio di avere?

A questo punto l’impazienza del vecchio s’era cangiata in una specie di meraviglia.

— Ma spero bene, — disse — che avrai capito che non si tratta di cappellini o di palchi in teatro!...

— Allora non intendo ancora a che cosa vogliate venire, caro nonno.

— Dio mio! lo vedo; — sclamò questi — è una sfortuna che non ci possiamo intendere a prima vista... è una stranezza anche! Mi pare che non fosse così una volta. Dipende dalla diversità delle nostre opinioni in fatto di donne. Si può dire che abbiamo un modo di vedere al rovescio della nostra età rispettiva. Io, non so come, sono il giovine, tu sei il vecchio. Io parto dal principio della natura, tu parti dal principio dell’autorità e del dovere...

— Sarà forse così, giacchè avete trovato questa distinzione. Io non ho mai avuto la pretesa di essere un filosofo... io.

— Ma che cosa intendi tu per essere filosofo?

— Eh! che so io?... Frascherie!... Cose inutili!

— L’ho detto io che noi facciamo una figura assurda. Ascolta un po’, Emanuele; poniamo che Noemi... è un’ipotesi un po’ slanciata... ma poniamo che Noemi s’innamori...

— S’innamori di chi? — chiese Emanuele aggrottando le ciglia.

— Eh mio Dio! di chi? Dell’uomo che le toccasse il cuore...