Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/150

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l’amava ella? Non era Emilio per lei, il più caro essere della creazione? Non stava ella per ripeterglielo a voce? Questi pensieri le avevan ridonato tutto il coraggio, tutto il buon umore. Nella sua fenomenale ignoranza delle cause e degli effetti in amore, ella trovava semplicissima e naturale la propria condotta...

La buona ragazza si avvicinò adunque ad Emilio col sorriso sul labbro; e per prima cosa gli fece quasi le scuse d’averlo incomodato, e lo ringraziò sinceramente ch’ei le avesse dato ascolto e fosse venuto... ma accompagnò l’ingenua uscita con uno sguardo così carico di tenerezza e di amore che Emilio s’era sentito commosso fin nel profondo e non aveva potuto trattenersi dal prenderle una mano, e dal baciargliela con ardore in mezzo al cortile.

Allora, messisi a fianco, s’erano avviati verso la porta posteriore, ed erano usciti pel ponte del naviglio verso la strada dei sospiri.


Emilio però non era uomo da accontentarsi di passeggiate e di sospiri. Quanto alla Gigia, poverina, non aveva una sola ragione al mondo di resistergli, non una sola obbiezione da opporgli. L’amore è una forza; il dovere, invece, se non è avvalorato dall’educazione, dalle convenienze, dall’esempio... non è che una parola. Dove poteva la Gigia trovar ragione e pretesto per essere virtuosa? Sua madre non l’aveva forse lasciata andar sola per le vie dai dodici anni in poi? Le aveva essa inculcato qual-