Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/172

Da Wikisource.

— È impossibile! — disse — me ne sarei accorta.

— Io però ti ripeto, che è impossibile altrimenti. Ella non va in altra casa che nella tua; da noi non viene anima viva... mentre qui so che ci capita alcuno.

— Oh sì certo, io ricevo molta gente, ma tu sai che gli è appunto fra i molti che si corrono minori pericoli...

— Sarà benissimo, però non credo che tu riceva tutte le sere, e Noemi veniva spesso da te...

— Sì, è vero. Allora non capitavano che gli amici intimi: Teodoro Frenzi... Emilio Digliani...

— Digliani! Questo nome non mi è nuovo! — sclamò — Oh appunto! È quel giovane di cui ho arrestato il feritore la settimana scorsa.

— Precisamente.

— E che uomo è?

— Uno dei più bei giovani ch’io abbia conosciuto; — rispose Cristina con disinvoltura — Ha per amante una fattorina della mia modista... che ne è innamorata... Poverina come ne è innamorata... La stavo appunto aspettando quando sei venuto.

— E viene spesso da te, questo signor Digliani?

— Senza dubbio; — rispose Cristina ridendo a mezza bocca come donna che ama di scherzare — e se io fossi un marito, dico il vero, ne avrei una terribile paura...

— Ah io non sapevo questa circostanza! — rispose il Dal Poggio cercando di sorridere. — D’ora