Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/286

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— Poi mi comandò di tenermi pronta a partire domani all’alba con lui.

— Possibile!

— Allora io mi sono ricordata delle tue parole di ieri...e sono venuta. Io non posso partire con lui. Sei tu pronto a difendermi? Tu solo mi puoi salvare. Rispondimi, Emilio, ch’io sappia se debbo vivere o pensar a morire.

Emilio guardava la cara donna senza proferir parola.

— Tu dubiti? — disse Noemi interpretando alla peggio quel silenzio.

— No, — rispose Emilio vivamente — non dubito. Puoi tu crederlo, Noemi?... Io ti ascoltavo;... ero sorpreso; ma vado superbo di poterti dimostrare che ti amo, che ti idolatro... Sì, Noemi, tu sei mia; sarai mia per sempre.

Il volto di lei si rischiarò tutto di gioia.

— Ora mettimi in salvo;... non c’è tempo da perdere. Bisogna che egli non ci trovi qui. Quando s’accorgerà ch’io sono fuggita di casa è capace di venir qui a cercarmi.

— È vero; — disse Emilio levandosi — So dove condurti nel frattempo. Attendimi qui un istante; congedo il tutore e sono con te.

— Emilio! — sclamò Noemi trattenendolo ancora — dimmi francamente, non è un sacrificio il tuo? Comprendi tu che io non ho altri che te a questo mondo? Che se tu mi abbandonassi io andrei a finir questa vita, che non mi è cara, se non perchè