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UNA VISITA AD ARRIGO BOITO



Fotografie Varischi, Artico & C. - Milano



Lo studio di Arrigo Boito, in via Principe Amedeo, è un piccolo silenzio e una cara mezza luce, in mezzo a un gruppo di vie rumorose e chiare di sole. Non è facile penetrarvi: la portinaia ha un eloquio di miele ma un cuore di leone; e quando dice “ non si passa „ ha insieme l'aria d'esser compunta per il rifiuto che dà e risoluta a piantarvi sopra, corpo ed anima, tutta, inflessibile.

studio del maestro arrigo boito. Ma quando essa non ha la dura consegna, si attraversa un cortile tacito, si svolta in un andito, si preme un bottone elettrico e la buona e nobile figura del maestro e del poeta appare; e appaiono nella piccola anticamera le prime traccie dell'amore che Arrigo Boito ha per il Velasquez: alcune grandi riproduzioni di quadri del meraviglioso pittore andaluso.

Lo studio è quadrato; tutto conchiuso da tre ali di libreria e del pianoforte; un tono scuro nelle tappezzerie e nei mobili, qualche luccicare severo d'ori, dai cartoni dei libri. ma niente di grave; piuttosto non so che austera dolcezza, un tepore di meditazione raccolta, di pensiero vivo e raffinato, non di isolamento arcigno, ma di solitudine beata, qualche cosa che parla sommesso, ma parla sereno. Tanto è vero che i primi guardi di chi è accolto a breve colloqui da Arrigo Boito, vanno a cercar negli scaffali i titoli dei libri e il modo onde sono ordinati; perchè si sente che molte cose dirà la scelta, molte cose dirà la disposizione e si gusterà, osservandole, una scienza squisita dai colori e delle sensazioni. Non ci si inganna; l'artista ha voluto che anche gli occhi, correndo di palco in palco evocassero subito con precisione, con prontezza, fantasmi prediletti di coltura e di bellezza. Talvolta la regola rigorosa è rotta, e il maestro se ne duole perchè confessa d'amare infinitamente l'ordine e di pensare che nessuna cosa bella possa nascere senza di esso; ma anche in queste alterazioni, c'è il segno vivo di una mano che ha cercato, obbedendo all'improvvisa curiosità e alle sùbite nostalgie d'una mente sottile e ha sconvolto un poco qua e un poco là, senza riparare poi.

Sono uniti in un grande scaffale, in superbie rilegature, Dante, Shakespeare, Platone, Palestrina: due poeti, un filosofo e un musicista: e codesti giganti che rappresentano razze ed epoche così diverse, riassumono mirabilmente lo spirito umano che attraverso l'estasi musicale poggia fino ai limpidi cieli della meditazione, sale dal canto al vero, esamina l'uomo e lo raffigura. La passione e la pace sono unite insieme nel piccolo tratto di spazio;

studio del maestro arrigo boito. la passione che è roggia tra i fuochi punitori dell'inferno, che è truculenta, sanguinosa, urlante, piangente e sognante nel dramma inglese; pura e soave nelle luci cristalline del paradiso; fuor da essa balza l'anima umana assetata d'estasi, di perfezione, d'ideale; e la musica fatta per dilatarsi tra le navate del tempio, dice questo raccoglimento pio e