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108 ARS ET LABOR

Una tenerezza protettrice si era sempre unita al suo amore per lui. — Questa sera, siamo qui assieme, quest’ultima sera! Domani, alla stessa ora, voi sarete a Parigi, passeggerete forse sui boulevards, in mezzo alla luce ed alla folla, guardando i castani che devono ora mostrare le prime foglie. Li conosco tanto bene! Quelle foglioline cosi lucenti, così verdi sotto al riflesso delle lampade a gas. Io sarò qui — e tutto sarà finito fra noi.... per sempre.... Cosa importa se sono libera o no? Sarò sola. Per una donna, ciò vuol dire tutto.

La sua voce si spense. Warkworth si era alzato. Egli la cinse colle braccia senza che essa opponesse resistenza.

— Julie! — le disse all’orecchio — perchè dovreste esser sola?

Un silenzio profondo.

— -Io — io non capisco — diss’ella alfine.

Julie, ascoltatemi! Rimarrò tre giorni a Parigi. Ma i miei affari possono benissimo essere disimpegnati in una sola giornata. Se veniste a raggiungermi dopodomani? Che male ei sarebbe? Non siamo bambini, noi due, conosciamo la vita. E chi dunque avrebbe il diritto di biasimarci, o di mischiarsene? Julie, conosco un piccolo albergo nella valle della Bièvre, vicino a Parigi, ma in mezzo ai boschi e ai campi. Nessun turista inglese ei mette mai piede. Qualche volta un pittore o due, ma non in questa stagione. Julie! perchè non potremmo passarvi le nostre due ultime giornate •— assieme — lontani dal mondo intero, prima di dirci addio? Qui avete paura degli indiscreti, perfino della Duchessa, di Madame Bornier. Che aria burbera ha con me alle volte! Perchè non dimenticare tutto questo, ed essere felici. Nessuno saprebbe, nessuno dovrebbe mai sapere.

La sua voce si fece più bassa, più dolce e precipitosa.

— Ci faremo credere fratello e sorella. Sarebbe semplicissimo. Voi siete assolutamente francese, io parlo bene il francese. Chi potrebbe avere un’idea, un sospetto della nostra identità? La primavera laggiù è tiepida e deliziosa. Il vicino bosco di Verrières è pieno di fiori. Quando mio padre viveva, ed io ero fanciullo, abbiamo vissuto un anno, per ragioni economiche, in un villaggio un po’ più discosto. Ma io conosco bene il paese di cui vi parlo, un luogo calmo, verde e magnifico! Colle vostre idee poetiche, Julie, ne sareste entusiasta. Due. giorni! — passati a vagare nei boschi — assieme. Dopo, vi metto nel treno di Bruxelles, ed io proseguo la mia strada. Ma per tutta l’eternità, Julie, quei due giorni saranno stati nostri! Quasi alle prime parole Julie si era svincolata da lui. Le sue mani lo respingevano, ma essa lo ascoltava con muto stupore. Il colore che aveva abbandonato il suo viso vi tornò come una vampa.

— Allora mi disprezzate tanto? — diss’ella ansimante.

— No. Vi adoro.

Essa ricadde su una sedia e si nascose gli occhi. Il giovane, inginocchiandosi, cercava di calmarla e di farla ragionare. Poi, camminando avanti e indietro davanti a lei e parlando a voce bassa e concitata, egli difese e sviluppò il suo progetto, finché glielo ebbe esposto completo e tentatore nei minimi dettagli...

Julie non alzava gli occhi e non parlava. Finalmente Warkworth, inquieto e soffocato dalla propria emozione, aprì di nuovo la finestra anelando un po’d’aria e di frescura. Un profumo di foglie fresche e di terra umida saliva dai cespugli del giardino. Quel profumo, quei rami sbocciatiti, quella tiepida brezza gli portarono un lieve sollievo. Egli si sporse dal davanzale, bagnando la sua fronte nella notte. Un tumulto di voci pareva echeggiare nel suo cervello, dominate da una voce che sfidava tutte le altre e le teneva in freno.

— Non è una bambina! e non si tratta di una seduzione! Un momento di felicità. Che male c’è per lei come per me?

Tornò presso a Julie, e tremando le toccò la spalla. Lo aveva forse bandito per sempre? Gli parve che in quei pochi minuti aveva acquistata un’esperienza infinita. Non ne usciva forse ^nobilitato e più virile? checché ne potessero dire i moralisti?

— Julie! — ripetè con angoscia.

Essa alzò il capo, ed egli vide che aveva pianto. Ma vide pure su quel viso un espressione raggiante di ardore, di desiderio, che lo rassicurò. Essa mise il suo braccio attorno a lui ed appoggiò la sua guancia contro quella del giovane. Egli indovinò che essa pure aveva provato e vissuto le sensazioni di mille ore in una sola. Con un trasporto di gioia, estatica si mise nuovamente a parlarle, mentre che sulla sua spalla riposava la testa di Julie, e menti e che stringeva le sue mani delicate.

E Julie, nel frattempo, si ripeteva: — O vado con lui, come egli mi chiede — oppure ira pochi minuti bisogna che lo mandi via.... per sempre.

Ed allora, mentre essa si stringeva a lui con tanto ardore, con tanta passione, il coraggio le mancò. Null’altro al mondo le importava in quel momento, nuli altro che quella bella testa inclinata sulla sua, null’altro che quella voce che la chiamava coi nomi più caldi dell amore, e che quella trasformazione subitanea della prudenza, dell’ambizione e della duplicità, che avevano fin allora guidato quell’uomo in una viva tenerezza, in una sincera angoscia.

— Sentite, carissima — gli sussurrava egli. — Tutti i miei affari possono essere sbrigati